ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: CRONACA di LECCE Pag. 73 ) |
Mercoledì 30 Aprile 2003 |
Oggi nella capitale della Moldavia sarà presentato un progetto
Ministero e «Regina Pacis» contro la tratta delle schiave
Il Ministero dell'Interno e la Fondazione Regina pacis insieme in Moldavia per contrastare il traffico delle donne. Questa mattina, alle 12.30, ora locale moldava, l'onorevole Alfredo Mantovano, sottosegretario al Ministero dell'Interno, terranno un incontro a Chisinau, capitale della Moldavia. Nel corso dell'incontro sarà presentato il «progetto prevenzione tratta e contrasto al traffico», voluto dal Ministero dell'Interno e affidato per la Moldavia alla Fondazione Regina pacis, che da anni opera in questo Paese dell'Est anche nel campo dello sviluppo sociale, e gestisce ben cinque strutture finalizzate al contrasto ed alla prevenzione della tratta. Il progetto prevede una intensa attività di informazione nelle scuole, nelle sedi dei comuni ed in tutti di luoghi di aggregazione, oltre ai continui contatti con organismi dello Stato moldavo e rappresentanze diplomatiche. Nei più grandi centri cittadini, ed in particolare nella capitale Chisinau, sono già stati esposti grandi tabelloni informativi. Le scuole ed i comuni sono stati dotati di manifesti e depliant; è stato prodotto un video di undici minuti; organizzata una intensa campagna informativa; da tempo, inoltre, funziona un call center informativo sul fenomeno migratorio. Infine, gli operatori della Fondazione sono impegnati in tutto il territorio per svolgere attività di carattere dimostrativo e consulenza. L'impegno del Ministero dell'Interno rientra in un piano di prevenzione che riguarda anche la Romania, affidata all'Oim, e l'Ucraina, affidata alla Caritas italiana. L'attività della Fondazione Regina pacis assume ancora più valore in Moldavia per il fatto che in questo Paese è assente la rappresentanza diplomatica italiana e perchè è divenuta nel tempo la realtà sociale italiana più presente e operativa sul territorio nazionale. «Oggi - dice don Cesare Lodeserto - si raccolgono i frutti di un cammino difficile ma appassionante, percorso in tutti questi anni. Non possiamo sempre raccogliere le vittime moldave sulle strade italiane, ma dobbiamo fare in modo che non partano e possano crescere nel proprio Paese. Questa iniziative è un messaggio di speranza alle meravigliose famiglie moldave, che non possono soffrire la scomparsa e lo sfruttamento delle proprie figlie».
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