ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: CRONACA di LECCE Pag. 78 ) |
Martedì 30 Settembre 2003 |
ce. m. Oncologia, ieri mattina vertice in prefettura. Critiche dal centrosinistra «Non bastano venti posti letto»
L'Unità operativa di oncologia deliberata dalla Giunta regionale nei giorni scorsi non piace ai consiglieri regionali e ai parlamentari salentini del centro sinistra. La contrapposizione riguarda soprattutto l'attivazione di «soli» venti posti letto al Vito Fazzi, che dovrebbe prendere corpo nelle prossime settimane, grazie a uno stanziamento di tre milioni di euro. Ieri al «tavolo tecnico» programmato da tempo davanti al prefetto Gianfranco Casilli mancava il presidente della Regione Raffaele Fitto. Alla presenza del sottosegretario Alfredo Mantovano e dei due direttori delle Asl salentine, Ambrogio Francone e Nicola Rosato, si sono fissati i parametri per avviare a soluzione il problema delle patologie neoplastiche nelle tre province di Lecce, Brindisi e Taranto. In una nota diffusa ieri, però, i rappresentanti politici del centro sinistra hanno lamentato la «grave insensibilità» imputabile all'assenza del governatore Fitto. «Prima di ulteriori incontri è necessario sciogliere questo punto - precisano dal centro sinistra - o la Giunta regionale è disponibile a partecipare attivamente per sbloccare l'annosa questione del polo oncologico, altrimenti è inutile perdere tempo in riunioni interlocutorie. Ognuno si assumerà le sue responsabilità di fronte ai cittadini salentini». Secondo i rappresentanti del centro sinistra il sud della Puglia ha bisogno di una struttura ad alta specialità che curi meglio i malati e riduca l'impatto dei viaggi della speranza. Se non si dovesse aprire uno spiraglio di attivazione del Polo oncologico a Lecce il centro sinistra annuncia fin d'ora una battaglia dura che coinvolgerà cittadini, consiglieri e parlamentari. Sul problema dell'Oncologico interviene anche l'onorevole Gregorio Dell'Anna, che suggerisce di esaminare la possibilità di parlare di «Istituto oncologico» finanziato in parte da fondi pubblici e in parte da capitale in partnership con i privati, che possono essere sponsor, imprenditori e operatori del settore. Secondo il parlamentare di Fi, l'istituto dovrebbe operare in collaborazione con l'Università e con i più prestigiosi Istituti di settore, per garantire prestazioni ad altissimo livello e per rappresentare un centro di eccellenza. L'iniziativa dovrà rispettare le previsioni del Piano di riordino ospedaliero.
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