ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO | Domenica 3 febbraio 2002 |
In Mille, un solo grido: «Congedo presidente» Sono ormai passate le 8 di sera quando Saverio Congedo prende la parola. E ad ascoltarlo sono ancora quasi in mille. Hanno aspettato oltre due ore per applaudire il presidente uscente, per spingerlo a rompere ogni indugio e accettare "una candidatura indispensabile", come ribadisce Alfredo Mantovano nel presentarlo. Da tutto il Salento i militanti di Alleanza nazionale hanno preso d'assalto la sala congressi dell'hotel Tiziano. Una testimonianza di fiducia e di affetto che colpisce l'interessato: "È una delle più belle serate della mia vita", esordisce commosso. È il clou della kermesse organizzata per lanciare la sua ricandidatura. Viene scoperto un grande pannello, recita: "Congedo presidente"; poi l'inno di An in sottofondo, un tripudio di bandiere, l'ovazione dei mllitanti. La sfida a Mario De Cristofaro, l'altro candidato alla presidenza, ora è davvero lanciata. E la sala gremita all'inverosimlle spinge qualcuno a trascurare persino la scaramanzia: "Mi chiedo se dopo stasera c'è ancora bisogno di contarci al congresso", esclama euforico Bruno Ricchiuto con giovanile irruenza. E uno dei relatori insieme a decine di amministratori, consiglieri comunali, militanti vecchi e giovani. Tra questi ultimi si segnala la verve della diciassettenne Federica De Benedetto, responsabile leccese di Azione studentesca. Strappa applausi il suo intervento che si conclude con un forte appello all'unità. Al tavolo sul palco siedono il capogruppo alla Provincia Biagio Ciardo l'ex deputato Fedele Pampo, l'onorevole Achille Villani Migiletta, il consigliere regionale Roberto Tundo e il sottosegretario all'Interno Mantovano. Villani definisce Mantovano, Adriana Poli Bortone e De Cristofaro "tre cavalli di razza" che fanno grande An salentina. Invita a superare le inutili divisioni che avvantaggiano gli alleati, soprattutto "gli ex democristiani di Forza Italia" e chiede perciò "all'amico Mario di fare un passo indietro", per il bene di An. Il sottosegretario punge chi lo ha criticato per i rilievi agli Azzurri: "C'è chi canta come fosse dell'Internazionale fascista ma poi parla come fosse di Forza Italia". Congedo conclude tra gli applausi e aspetta il confronto al congresso. Da ieri sera con qualche sicurezza in più.
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