ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: GAZZETTA DI LECCE   Pag.   77  )
Martedì 4 Febbraio 2003

INTERVENTI/ Rocco Maurelli

 

«Il vero rimedio? Valori condivisi»


Ho cominciato a stimare molto di più il vice ministro, onorevole Alfredo Mantovano, da quando è al Governo, dove le sue doti naturali e l'esperienza di ex magistrato gli consentono di esprimere notevoli competenze politico-amministrative. Egli costituisce sicuramente una risorsa per il Salento e per il Paese, anche in ragione di un possibile contributo ad arginare la follia distruttiva di ogni giustizia perpetrata da parte di potentati che si sentono legibus solutis. Le preoccupazioni e la denuncia sulle irregolarità presenti nel sistema degli appalti sono sostanzialmente giuste, dando ragione a chi non ha mai affidato solo alla articolazione e sofisticazione legislativa, e alla blindatura regolamentare, l'affermarsi di comportamenti corretti, in tutti i campi, e a maggior ragione nel campo degli appalti pubblici. Se non c'è una soglia minima, uno zoccolo duro di valori condivisi e applicati spontaneamente da una categoria, da un gruppo sociale o professionale, non c'è legge o procedura che tengano. E ci vogliono anche sufficienti condizioni ambientali, perché quella soglia non è assoluta, ma si muove in funzione di moltissimi fattori. Ma vediamo di inquadrare la questione: i ribassi d'asta. Si possono definire tre aree del Paese a seconda della diversa consistenza dell'indice: 1) Nord: non viene mai superato il 10% di ribasso; è il risultato di una autodisciplina ambientale, anche se l'argine sta crollando sotto la progressiva risalita di centinaia di imprese meridionali che, certificate da una qualsiasi Soa, vanno all'assalto dei ricchi mercati del Nord; 2) Centro-Sud: i ribassi ormai oscillano intorno al 30%: le imprese sono troppe, la torta è piccola, la cultura imprenditoriale non pone alcun freno; 3) Sud-Sud (Sicilia e Calabria): siamo vicini allo zero, cioè le gare non vedono significativi ribassi (è triste ma l'altro «ordinamento» funziona e come!).

Anche se all'onorevole Mantovano dovrebbero interessare molto di più, nella scala delle priorità ed emergenze di governo, i fenomeni di cui al punto 3 (Sud-Sud), e non abbiamo motivo di dubitare che sia altrimenti, a noi interessa il settore 2: Centro-Sud: a) modalità di gara con doppia media più scarti e taglio delle ali rendono faticosi ed aleatori tentativi di combine; a meno che il 90% delle imprese non sia d'accordo; b) le percentuali di ribasso oscillano dal 27 al 30% delimitando gli scarti tra numerosissimi concorrenti al millesimo di punto. È più facile centrare il Superenalotto che vincere la gara. Aggiudicarsi gare d'appalto con percentuali così alte di ribasso ha portato vantaggi monetari alle Pubbliche amministrazioni mentre alle imprese resta l'osso, a danno della qualità e sicurezza; c) il sistema piccole imprese ha subìto una normativa dall'alto con aggravio di costi innumerevoli e cioè: - n. 4 polizze a costi rilevanti (provvisoria, definitiva, Car, Rtc/Rco); - sistema di qualità (Iso); -attestazione Soa; - sistema sicurezza legge 626 e 494; - sistema di gara in perenne revisione; - impossibilità di prevedere varianti tecniche pur in presenza di totale non esecutività dei progetti; - totale mancanza di assunzione di responsabilità da parte dei funzionari pubblici e tecnici direttori dei lavori, in quanto la sottoscrizione di polizze, questa volta a copertura di errori amministrativi e progettuali, non è mai stata, ad oggi, applicata, pur se prevista dalla normativa. Di fronte a questo scenario vorrei suggerire al giovane presidente degli Edili di Assindustria di non dimettersi: non deve farlo, resista, non perché Brescia è all'estero, in Padania, ma perché le Associazioni datoriali non sono assimilabili ai comportamenti delle singole imprese aderenti, perché le associazioni non sono paraventi, perché le associazioni tutte, unitariamente e con pari dignità, debbono impegnarsi per una sola battaglia: quella dello sviluppo economico e del progresso, nella legalità.

Rocco Maurelli
(Segretario regionale Claai)

 

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