ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  CRONACHE ITALIANE    e   Pag.  15   )
Giovedì 4 dicembre 2003

 

l'appello Il comandante dei Carabinieri

 

«Ma in Italia manca la banca dati del Dna»


ROMA In Italia non esiste una banca dati nazionale del Dna, nè è possibile prelevare campioni biologici da persone detenute, indagate o sospettate, senza il loro consenso. Si tratta di due lacune che i Carabinieri chiedono al legislatore di colmare «urgentemente», perchè queste carenze allungano e rendono più difficili e dispendiose le indagini, fanno crescere le insicurezze dei cittadini.

«Già 22 paesi europei, che presto diventeranno 28 - afferma il comandante generale dell' Arma, gen. Guido Bellini - hanno una loro banca dati nazionale del Dna e non vedo perchè l' Italia debba valutare differentemente l' importanza di questo strumento. Uno strumento da mettere necessariamente a regime in poco tempo per essere al livello degli altri Paesi europei». «Il problema - ha detto il generale Bellini - si pone in due tempi: in primo luogo si tratta di dare esecuzione alla sentenza della Corte costituzionale che aveva affidato al legislatore di coprire il vuoto normativo che adesso esiste, regolamentando la possibilità di fare prelievi - in modo coattivo e non coattivo - per l'esame del Dna a fini di giustizia; in secondo luogo bisogna istituire questa banca dati nazionale del Dna come ormai hanno fatto 22 paesi europei, che presto diventeranno 28. Credo che dobbiamo entrare in questa decisione europea che in prospettiva che sarà un collegamento tra tutte le banche dati a livello europeo: si tratta infatti di uno strumento straordinario per venire a capo di molti delitti e di perseguire con grande efficacia l'attività della criminalità organizzata».

Anche il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, sostiene che la banca dati nazionale del Dna è uno strumento di indagine importante, di cui l'Italia non se ne può ancora privare a lungo. Una banca dati nazionale del Dna «non solo è possibile ma è anche urgente», si associa il ministro della Salute, Girolamo Sirchia.

 

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