ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO | Sabato 4 maggio 2002 |
Pantaleo De Pace
Mantovano apre per un pezzo del Polo
Si infiamma il dibattito politico dopo i primi «comizi» e le apparizioni pubbliche dei candidati sindaco. In attesa che tutte le forze politiche aprano ufficialmente la campagna elettorale, il dibattito politico si fa sempre più aspro, con scambi di accuse reciproche. Intanto, va detto che i Verdi annunciano di avere un proprio esponente candidato nella lista per Antonio Vaglio. Si tratta di Livio Romano, giovane ed affermato scrittore neritino. «La candidatura - sostengono - vale anzitutto come testimonianza di un movimento d'opinione ecologista che negli ultimi anni ha assunto a Nardò proporzioni sempre più significative, considerate le moltissime emergenze ambientali cui il nostro territorio è sempre più esposto». E se c'è attesa per questa sera, quando ci sarà l'apertura della campagna elettorale dei sostenitori del candidato sindaco Giuseppe Fracella, alla presenza dell'onorevole Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno, già si registrano le prime prese di posizione dopo le dichiarazioni fatte in occasione della presentazione delle liste a sostegno del candidato sindaco Walter Mirarco. Ad aprire il fuoco Giovanni Siciliano, coordinatore di Città nuova, che interviene a sostegno del candidato sindaco Antonio Vaglio, accusato di aver «tradito» il centrodestra e di voler operare un ribaltone. «Vaglio, insieme ad un nutrito gruppo di persone che oggi lo sostengono - dice Siciliano - ha voluto rompere con un modo sbagliato di fare politica e soprattutto di amministrare. Il programma del '94, che contribuimmo a stilare, certamente non prevedeva frantumatori, discariche o antenne in ogni angolo della città. La scelta di Vaglio, e dei tanti che lo hanno seguito, è stata dettata dalla coerenza nel voler perseguire il bene della città, anche a costo di rompere con gli ex alleati, nel momento in cui questi hanno operato scelte contrarie alla città».
«E' stata una politica gestita in modo personalistico - conclude - che ha portato oggi il Polo di centrodestra a spaccarsi in due, e non si venga a parlare di strategia politica, così come a far sì che tanti uomini che in passato hanno sostenuto il centrodestra oggi siano apertamente schierati, sebbene in liste civiche, con il centrosinistra.
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