ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: GAZZETTA DI LECCE Pag. 85 ) |
Martedì 8 ottobre 2002 |
Marco Seclì
Provinciali, An «stoppa» De Cristofaro
Forza Italia e Udc non pongono veti però avvertono: «Gli equilibri vanno rispettati». Ma la frenata più vistosa all'ipotesi di una candidatura di Mario De Cristofaro alla presidenza della Provincia arriva proprio dal suo partito. Che dà manforte al presidente del consiglio regionale solo fino a un certo punto: fino a quando rivendica ad Alleanza nazionale il ruolo di rappresentare il Polo alle prossime provinciali. «Le considerazioni di De Cristofaro - commenta il presidente Saverio Congedo - sono del tutto condivisibili. An è infatti in grado di esprimere candidature politicamente esperte e tecnicamente qualificate, senza complessi di inferiorità nei confronti di nessuno». Nessuna apertura, tuttavia, alla disponibilità manifestata da De Cristofaro di guidare la coalizione. «In coerenza con la collegialità e la collaborazione che caratterizzano la vita del partito - puntualizza Congedo - saranno gli organi provinciali a valutare le disponibilità e a individuare la proposta di candidatura di An da sottoporre alla ratifica degli organi nazionali». Fine delle trasmissioni e messaggio chiaro: non si muove foglia che la segreteria non voglia. E siccome il gruppo dirigente è appena uscito vittorioso dallo scontro congressuale proprio contro De Cristofaro e Adriana Poli, un via libera all'avversario interno farà fatica a passare. Anche perché la maggioranza guidata dalle «torri gemelle» Congedo e Alfredo Mantovano lavora da tempo alle proprie ipotesi di candidatura. Il capogruppo alla Provincia Biagio Ciardo è tra i papabili, come il consigliere regionale Roberto Tundo: entrambi diedero un grosso contributo alla vittoria del congresso. E le carte che An può giocare sono lo stesso Erio Congedo, il parlamentare Achille Villani Miglietta e, perché no, il sottosegretario Mantovano. Ma De Cristofaro non si cruccia dell'altolà della segreteria: «La mia è una disponibilità di massima, espressa dopo sollecitazioni da parte di dirigenti di An e del Polo, non solo di livello regionale, ma anche nazionale». E ribadisce: «Se il mio nome serve a galvanizzare la coalizione, per spirito di servizio, sono pronto a dare battaglia. Se il partito ritiene invece di avere candidature migliori, tanto meglio. Ho sempre sostenuto che abbiamo una classe dirigente di prim'ordine: da Adriana Poli a Mantovano, da Congedo a Gerardo Filippo, non mancano le figure spendibili». Dichiarazioni concilianti, fermo restando che la «disponibilità» di De Cristofaro rimane ingombrante, per An e per gli alleati del Polo. E liquidarla come una delle boutade del vulcanico Mario sarebbe quanto meno ingenuo. Intanto la rivendicazione della candidatura ad An è diventata un punto fermo per tutto il partito. «La scelta va fatta non secondo logiche spartitorie - conferma Congedo - ma in base a competenza ed esperienza. E non regge la circostanza che il sindaco di Lecce è di An, altrimenti dovremmo dire che il presidente della Regione è di Forza Italia. La candidatura di Adriana Poli, poi, era in quota a tutta la coalizione e non a un singolo partito». «È prematuro parlare di candidature e rivendicazioni a un anno e mezzo dalle elezioni provinciali», replica Raffaele Baldassarre, presidente di Forza Italia nonché tra i più accreditati aspiranti alla successione di Lorenzo Ria. «Mi fa piacere - continua sornione - che la Casa delle libertà disponga di una rosa così ricca di possibili candidati. Ma prima c'è bisogno di un'aggregazione larga e coesa, di un programma serio e condiviso: il candidato uscirà dalla sintesi di questi presupposti». Baldassarre però non trascura di ricordare «l'esigenza di equilibrio complessivo della coalizione». Per questo, nella scelta della candidatura, «non potranno essere marginali - osserva - considerazioni di natura politica, come quella che Forza Italia è il primo partito della provincia». E che, oltre a lui stesso, dispone in abbondanza di possibili candidati di primo piano, tipo l'assessore regionale Rocco Palese. Anche i centristi dell'Udc mettono i paletti alle aspirazioni di An. «Le rivendicazioni sono legittime ma bisogna fare i conti con gli equilibri provinciali, che parlano a sfavore di An», dice il coordinatore del Cdu Gino Caroppo che peraltro, in caso di candidatura alla Provincia del consigliere regionale Baldassarre, tornerebbe a Bari come primo dei non eletti di Forza Italia (in cui militava quando corse per le regionali). E il senatore Salvatore Meleleo, coordinatore del Ccd, chiude: «La rivendicazione di An si discuterà al momento opportuno. Oggi non si può escludere nessuna ipotesi di candidatura, nemmeno quelle del Ccd».
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