ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  GAZZETTA DI LECCE  Pag. 63    )
Domenica 9 Marzo 2003

 

Già al lavoro le Commissioni volute dal sottosegretario

Appalti, 7 casi sospetti

I carteggi saranno trasmessi all'autorità giudiziaria


Appena insediate, le Commissioni volute dal sottosegretario Alfredo Mantovano per monitorare gli appalti pubblici del 2002 per importi non inferiori ai 150mila euro, già fanno sapere che sono sei, forse sette, i casi sospetti. Conoscere a quali amministrazioni appartengano, ed a chi siano stati affidati, non è però dato di sapere, anche se a dare credito ad una voce circolata ieri mattina in Prefettura in occasione della riunione convocata ad hoc, uno sarebbe stato segnalato dall'Associazione degli industriali.

«A Lecce ed a Brindisi, le Commissioni si sono appena insediate - ha dichiarato Mantovan -, per cui, diamo a chi ne fa parte, almeno il tempo di avviare l'esame della documentazione, e poi si vedrà».

Come che sia, il contenuto dei casi sospetti verrà immediatamente trasmesso all'autorità giudiziaria, che come ha sottolienato l'uomo di governo, «è l'unica deputata a perseguire eventuali ipotesi di reato, giacché il lavoro delle Commissioni vuole rappresentare solo un apporto di natura conoscitiva».

L'esistenza di «cartelli d'imprese» che con la pratica del ribasso riuscirebbero ad accaparrarsi buona parte degli appalti pubblici, dunque, così come denunciato dal sottosegretaio il 24 gennaio in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tar, il Tribunale amministrativo regionale, non sarebbe solo un sospetto.

Tempo qualche settimana, e la clamorosa denuncia prenderà per così dire corpo, smascherando successivamente, chi si è macchiato di un reato, sbaragliando la concorrenza con gli accordi a tavolino fra più imprese.

Dei circa sessanta enti pubblici, tutte amministrazioni comunali, più due consorzi di bonifica, Arneo ed Ugento e Li Foggi, che risulta abbiano appaltato lo scorso anno lavori per almeno 300 milioni di vecchie lire, 14 non hanno però risposto all'invito del sottosegretario Mantovano.

Fermo restando che nessun ente aveva ed ha l'obbligo di inviare la documentazione di cui s'è detto, pare però che chi manca all'appello (Bagnolo, Caprarica, Castrì, Castrignano del Capo, Castro, Gallipoli, Leverano, Novoli, Plmariggi, Patù, Racale, Seclì) ha solo avuto motivi di ritardo. In tre, però, non ne vorrebbero proprio sapere di collaborare col vice ministero. Di questi, è sicuro il «no» del sindaco diessino di Melpignano, Sergio Blasi («Si tratta di documenti riservati, se vogliano vederli, vengano in Municipio», è stata la sua secca risposta); quanto agli altri, si saprà presto di chi si tratta.

«Sì, nessuno era obbligato - ha sottolineato Mantovano -, ma è evidente, che l'inziativa concordata con i prefetti ha avuto successo, perché a prescindere dalle colorazioni politiche, la stragrande maggioranza degli interpellati ha risposto al nostro invito».


 

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