ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: LA GAZZETTA DI LECCE Pag. 68 ) |
Mercoledì 9 Luglio 2003 |
Intesa tra banche e associazioni
Un progetto-pilota contro la piaga del racket e dell'usura Un protocollo d'intesa tra banche ed associazioni dei commercianti verrà firmato dopodomani alle 11 in Prefettura. L'obiettivo è quello di favorire la diffusione dei «confidi», vale a dire degli strumenti finanziari che vogliono le associazioni di categoria garanti dei propri iscritti, allorché questi si rivolgono agli istituti di credito per accedere ad un finanziamento. Anche e soprattutto quando questo si rende necessario per risollevare le sorti della propria azienda, caduta in disgrazia per via di un attentato del racket delle estorsioni o perché il proprietario è finito nelle grinfie degli usurai. Proprio per contrastare i nefandi effetti di racket e «cravattari», per iniziativa del sottosegretario di Stato al Ministero degli Interni con delega alla Pubblica sicurezza, l'onorevole Alfredo Mantovano, è stato varato il progetto-pilota per la provincia di Lecce, che, come s'è detto verra presentato venerdì in Prefettura. Per illustrare in maniera compiuta finalità e contenuti del protocollo d'intesa, unica iniziativa del genere in tutto il Paese, attorno al tavolo con l'onorevole Mantovano ed il prefetto Gianfranco Casilli, siederanno il commissario straordinario del Governo, prefetto Rino Monaco, il numero uno dell'associazione dei banchieri, l'Abi, Enrico Granada, ed i rappresentanti delle banche (tra le altre, all'iniziativa hanno aderito la Popolare Pugliese, la Nazionale del lavoro ed il Monte dei Paschi) e delle associazioni di categoria. In tema di obiettivi, tra gli altri aspetti che verranno illustrati dopodomani, il protocollo si propone anche di avviare un osservatorio, che ogni quattro mesi verifichi l'andamento dei rapporti tra banche e «confidi»; di sollecitare l'impegno degli istituti di credito a licenziare le richieste entro il termine massimo di trenta giorni, e di valutare in via preferenziale proprio le domande presentate dalle vittime di racket ed usura.
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