ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su Il Gazzettino (Sezione: Pag. ) |
Sabatoì 11 ottobre 2003 |
M.Ant. Resta alta la fibrillazione nel partito di destra della coalizione E per Selva è il risultato della svolta di Fiuggi
Alleanza Nazionale fatica a ritrovare la sua tranquillità e il partito resta piuttosto diviso sull'idea di ammettere gli immigrati al voto amministrativo. Con Fini sono Fisichella, Selva, Alemanno, Mantovano. Contro sono l'ala più vicina a Fi, guidata da Gasparri, e il Governatore del Lazio, Storace. Mentre il neo eletto capogruppo alla Camera, Anedda, annuncia che tra una decina di giorni sarà pronta la proposta di legge di An in materia, Antonio Mazzocchi, Publio Fiori e Gustavo Selva chiederanno a Fini di convocare l'Assemblea Nazionale di An per discutere della questione del voto agli immigrati. La loro iniziativa è volta ad aiutare Fini e Selva spiega che quel suo «intervento sul diritto di voto agli immigrati rappresenta l'atto più importante dopo il primo congresso di An a Fiuggi», perché «vuol dire che An si mette nella scia della migliore cultura europea, cristiana, aprendosi come partito anche a coloro i quali, lavorando onestamente in Italia e pagando le tasse hanno il diritto di votare, in una prima fase per le elezioni amministrative». Se Alemanno osserva che Berlusconi «si deve abituare anche a fare i conti con l'opinione di An» e Mantovano ritiene che non ci si debba scandalizzare se, una volta «usciti dall'emergenza clandestini», si faccia un ulteriore passo sulla via dell'integrazione, Fisichella giudica «quella di Fini una sfida molto importante, rivolta al suo partito e a tutta la coalizione di centrodestra». Il vicepresidente del Senato aggiunge di non escludere che An esca dall'esecutivo, limitandosi ad appoggiare il governo dall'esterno, osservando che proprio questa eventualità spiega come «la reazione interna più forte contro Fini sia venuta da quei settori del partito più vicini a Fi, come Gasparri e La Russa». Appunto Gasparri, ministro delle Comunicazioni, ha ribadito ieri che il voto agli immigrati non fa parte del programma di governo: quindi se ne può discutere, ma non c'è alcun vincolo in materia. Gasparri ha comunque negato che ci sia una spaccatura in An: «Si discute di un tema che è stato messo all'ordine del giorno. Come sempre accade in tutte le discussioni, ci sarà chi è a favore e chi è contro». Storace, invece, può permettersi di essere meno diplomatico: «Io - dice il Governatore del Lazio - Fini l'ho sentito raccontare le barzellette sugli immigrati, ma non l'ho mai sentito parlare di concedergli anche il diritto di voto. Che cos'è successo? Francamente non lo so». Poi aggiunge: «Se Fini ha in testa una lista sua, lo dica, ma non getti a mare il nostro patrimonio».
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