Roma
Allungamento del fermo di polizia fino a 24 ore, colloqui investigativi estesi anche al terrorismo, permessi di soggiorno agli extracomunitari che forniscono notizie utili contro l'eversione, espulsioni più facili per i sospetti: sono alcune delle misure del «pacchetto sicurezza» che oggi il ministro dell'Interno Pisanu illustra in Parlamento. Accanto alle modifiche legislative, Pisanu informa le Camere anche sulle misure già in atto per innalzare il livello di sicurezza nel Paese, con i piani per le città più esposte, come Roma, Milano, Napoli e Torino.
FERMO POLIZIA - Per consentire agli investigatori di identificare il soggetto fermato, passerà dalle attuali 12 ore a 24 ore, così da permettere valutazione più accurata.
COLLOQUI INFORMATIVI - Misura prevista dall'ordinamento penitenziario per il contrasto alla criminalità organizzata: sono confronti diretti con un detenuto al fine di ottenere notizie, che si svolgono in assenza del difensore e non hanno quindi valore processuale, ma sono assai utili per la raccolta di informazioni che, una volta verificate, possono avviare una vera e propria collaborazione e portare ad uno sconto di pena. Saranno estesi anche al terrorismo.
PERMESSO SOGGIORNO - I confidenti che collaboreranno segnalando presunti terroristi potranno ottenere il permesso di soggiorno. Questa misura che ha già dato buoni risultati per le prostitute extracomunitarie che hanno denunciato i loro sfruttatori.
ESPULSIONI PIÙ FACILI - Si punta a rendere più snella e praticabile l'espulsione per gli elementi sospettati di legami con organizzazioni terroristiche e considerati un «pericolo per la sicurezza dello Stato». Strumento già usato in passato da Pisanu, ad esempio nel caso dell'imam di Carmagnola.SUPERPROCURA - Nel Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato dopo l'attentato di Londra, è stata evidenziata la necessità di migliorare il coordinamento tra le Procure che indagano sul terrorismo islamico. Il sottosegretario all'Interno, Mantovano, e l'ex Capo dello Stato, Cossiga, propongono una Superprocura, ma il ministro non sembra favorevole.
SCHEDE TELEFONICHE - Gli esperti di antiterrorismo valuta la possibilità di regolamentare più severamente la vendita di schede dei telefonini: legando la consegna della scheda alla identificazione della persona che la utilizza, mentre fino ad oggi chiunque può comprare una tessera e poi cederla ad altri. Inoltre, controlli e intercettazioni sulle comunicazioni degli islamici.
GRANDI CITTÀ -Misure di sorveglianza speciali per le città più a rischio, cioé Roma, Milano, Napoli e Torino, dove sono presenti forti comunità islamiche. Particolare attenzione è poi riservata al Vaticano, dove sono state ulteriormente intensificate le misure di sicurezza. In tutta Italia, sugli oltre 13 mila obiettivi sensibili - ambasciate, basi militari, strutture per le telecomunicazioni, porti, aeroporti, stazioni, ospedali, scuole, industrie a rischio, luoghi di aggregazione - vigilano circa 20 mila uomini (18 mila appartenenti alle Forze dell'ordine e 2.500 militari) ed è ipotizzabile un maggior impegno dell'Esercito.
PIÙ UOMINI IN STRADA - Una circolare ai Prefetti invita a utilizzare tutto il personale disponibile per una più incisiva azione di controllo del territorio: meno uomini negli uffici e più nelle strade, anche per aumentare la visibilità delle Forze di Polizia e disporre servizi di sorveglianza con personale in borghese.