ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Il Gazzettino (Sezione: Pag. ) |
Giovedì, 14 Luglio 2005 |
M.Ant. LA POLITICA Il Guardasigilli, Castelli, studia misure «più ampie e più pregnanti». Ballaman: webcam nelle moschee. Ciampi: gli Stati operino in unità d?intenti
La Lega contro Pisanu: il suo pacchetto sicurezza è un pacco
Roma NOSTRA REDAZIONE La lotta contro il terrorismo non può prescindere da una più concreta collaborazione internazionale, ammonisce il Capo dello Stato Ciampi. Ma, da noi, sembra già fragilissima la concordia tra le forze politiche: se la sinistra radicale, con il verde Cento, definisce «liberticide» le misure suggerite da Pisanu, la Lega non cerca eufemismi per bocciare le iniziative del ministro dell'Interno: «Il "pacchetto" Pisanu è un pacco per i cittadini», scrive in prima pagina «la Padania» quotidiano del Carroccio. L'azione dei leghisti è a tutto campo: Vascon definisce «una minestrina riscaldata andata a male» le misure antiterrorismo studiate dal Viminale, Calderoli contesta chi (come il diessino D'Alema) invita al dialogo con i musulmani (bisogna passare dal «politically correct al politically real», dice il ministro, perché l'islam può essere «moderato e integrato nella facciata, ma kamikaze nella sostanza») e chiede piuttosto al governo di «esigere» garanzie dagli islamici in Italia pena l'immediata espulsione, Ballaman sollecita il ministero dell'Interno ad «utilizzare lo strumento delle webcam in tutte le moschee italiane», visto che «se è vero che non tutte le moschee sono integraliste, estremiste o terroriste, è però vero che tutti gli integralisti, gli estremisti e i terroristi islamici sono diventati tali all'interno di una moschea». In coerenza a queste posizioni, il Guardasigilli Castelli annuncia che non ha intenzione di limitarsi a quanto suggerito da Pisanu ma che, per quanto riguarda la giustizia, proporrà «un ventaglio di proposte più ampio, più pregnante». Il ministro aggiunge che, sulle possibili misure antiterrorismo, convocherà un tavolo della Cdl, «non escludendo poi che queste proposte siano sottoposte in via preventiva anche all'opposizione». Insomma sembra scontro, tra Pisanu - che minimizza: «Non andate a cercare problemi dove non ce n'è», dice ai giornalisti - e Castelli. Del resto, le avvisaglie erano avute, ieri, fin dalla prima mattina. La «Padania» era arrivata in edicola con una pesante stroncatura sulle misure antiterrorismo illustrate martedì dal titolare del Viminale: «Il ministro Pisanu non può venire in Parlamento a cantarci "casca il mondo, casca la terra e tutti giù per terra". Primo perché è il ministro competente. Secondo, perché il mondo ci sta cascando addosso veramente». Sul piano teorico, insomma, tutti concordano sulla necessità di rispondere «uniti» all'aggressione del terrorismo. Sul piano pratico, però, è un'altra storia. La Cdl polemizza con il centrosinistra. Il «Secolo», quotidiano di An, scrive Prodi e la sinistra si stanno comportanto con la stessa «miopia politica» che la sinistra dimostrò al tempo delle Br. E Cicchitto (Fi), commentando le divisioni a sinistra sulle missioni militari all'estero, osserva che l'Unione non ha una politica estera e il suo governo andrebbe subito in crisi. Altro problema, la credibilità delle previsioni in materia di attentati in Italia. Castelli spiega che la sua ipotesi di una aggressione tra febbraio e marzo è solo frutto di «un ragionamento puramente deduttivo» e non deriva certo da informazioni di intelligence. Anche per Bianco (presidente Copaco) il rischio è «alto e nei prossimi mesi, quando ci avvicineremo alle elezioni, lo sarà di più». Ma Mantovano (An, sottosegretario Interno) precisa che «non abbiamo segnalazioni precise di specifici attentati in preparazione, però questo non può tranquillizzarci». Ieri, ricevendo al Quirinale l'Emiro del Quatar, sceicco Hamad bin Khalifa al-Thani, Ciampi ha ammonito che la lotta al terrorismo è «responsabilità preminente di tutta la comunità internazionale», che dovrebbe operare «con unitarietà di intenti, nella prevenzione, nella repressione, nella rimozione delle cause profonde che alimentano la minaccia terrorista». Il Capo dello Stato ha ricordato che «dalla capacità di avviare a soluzione la crisi israelo-palestinese, di realizzare la pacificazione dell'Iraq, dipende la possibilità di sottrarre larghe fasce di popolazione alla propaganda fondamentalista».
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