ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL GAZZETTINO | mercoledì 23 gennaio 2002 |
A.B. Tornano le pattuglie miste al confine sloveno Roma - Dà risultati «proficui» la collaborazione tra Italia e Slovenia contro l'immigrazione clandestina. Nel secondo semestre del 2001 le domande di riammissione accolte dalle autorità slovene sono quasi raddoppiate, passando da 1.048 nella prima metà dell'anno a 1.929. Lo ha assicurato, alla Camera, il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano (An), rispondendo ad un'interrogazione del deputato goriziano Alessandro Maran (Ds). Il sottosegretario ha ricordato le numerose iniziative di collaborazione già attuate con la Slovenia e gli accordi stipulati, primo tra tutti quello del 2000 che impegna le autorità di polizia a «cooperare nel settore della prevenzione e repressione dei reati con particolare riferimento alla lotta all'immigrazione clandestina e al contrasto delle organizzazioni criminali che la favoriscono». Per il governo, esso ha dato buoni risultati: «Soprattutto - spiega Mantovano - per lo scambio di informazioni a livello investigativo e la collaborazione delle autorità giudiziarie, in particolare con la Procura della Repubblica di Trieste». L'ultimo incontro fra tecnici dei due Paesi risale al 29 novembre 2001, quando si è valutato positivamente il piano congiunto di contrasto all'immigrazione clandestina sperimentato in agosto e si è deciso di mettere in campo tecnologie più efficaci e «ulteriori servizi di pattugliamento congiunto, a decorrere da febbraio 2002, durante l'intero arco della settimana, in uniforme e senz'armi, alternativamente in territorio italiano e sloveno». Maran, nella replica, apprezza la fine delle «esibizioni muscolari» sul confine e osserva che «la inefficacia del processo di militarizzazione del confine è dimostrata dalla ondisturbata disponibilità di forza lavoro per le attività che dipendono dalla manodopera clandestina».
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