ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL GAZETTINO (Sezione: Pag. ) |
Venerdì, 27 Febbraio 2004 |
R.R. Dopo l’avviso di garanzia al Governatore per il caso Banca 121, si moltiplicano le voci a tutela dell’istituto centrale. A partire dal centrodestra
«Va preservata l'istituzione Bankitalia»
Roma NOSTRA REDAZIONE Si moltiplicano le voci a tutela di Bankitalia. «In questo momento, la preoccupazione del governo è quella di dare il maggior sostegno possibile all'economia e a un settore importante come quello bancario. Ora non abbiamo bisogno mai di debolezze o crisi dell'economia e di un settore fondamentale come quello creditizio. Vanno preservate le istituzioni, a cominciare da Bankitalia», mette in chiaro anche il premier Berlusconi, il quale smentisce inoltre le indiscrezioni secondo cui l'esecutivo stia già pensando ad un dopo-Fazio. Se Berlusconi parla della «istituzione Bankitalia» e non esplicitamente di Fazio, il Governatore è tuttavia difeso con calore dal ministro Giovanardi (Udc), secondo il quale «non ha alcun senso accusare Fazio di favoreggiamento reale nel reato di truffa aggravata e continuata». Il rischio, aggiunge Giovanardi, è che «un dibattito serio sul sistema bancario, sui bond, sulla Parmalat, sui controlli politici e amministrativi, sia sovrastato da un'opera di criminalizzazione». Critico con il Governatore è invece La Malfa: «Politicamente Fazio ha sbagliato. Le banche dicono di essere anch'esse vittime del crac Parmalat. Ammesso che le cose stiano in questo modo, è ancora peggio. Ma come, prestano miliardi e miliardi di vecchie lire e non sanno controllare quello che accade a Collecchio? Sarebbe ridicolo, se non fosse tragico. L'errore di Fazio è stato di aver avallato questa tragedia, di non essersi assunto la responsabilità in prima persona di quello che è accaduto». Anche Mantovano (An), pur non entrando nella vicenda giudiziaria, ricorda che lo stesso Governatore - in Parlamento, il 24 luglio 2003 - affermò testualmente che i prodotti finanziari della Banca 121 «non hanno violato la legge, ma l'etica». E mentre il sindacato si allarma (per Epifani, della Cgil, è «evidente che non si può far restare sulla testa del Governatore un atto giudiziario: è una situazione che turba di per sé la stabilità dei mercati finanziari»), An lancia la sua campagna per la tutela dei risparmiatori (cento manifestazioni in tutta Italia, a partire da Parma, sabato, con Fini) e anticipa di voler emendare il disegno di legge sulla Autorità per il risparmio al fine di rafforzare le sanzioni già previste, impedire gli «intrecci perversi» banche-imprese, istituire il Garante e lo Statuto del risparmiatore, individuare criteri di indennizzo oggettivi. L'avviso di garanzia a Fazio, infatti, sembra aver accelerato l'iter parlamentare della legge a tutela del risparmio, alla quale la conferenza dei capigruppo, a Montecitorio, ha concesso ieri la procedura d'urgenza. Inoltre, in commissione Attività produttive, relatore al testo sarà il capogruppo dei Ds in commissione, Sergio Gambini: in questa legislatura, è la prima volta che un parlamentare del centrosinistra è designato come relatore su un disegno di legge del governo, ed anche questo coinvolgimento dell'opposizione è un segnale di attenzione al problema. Inoltre, la Camera ha deciso la procedura d'urgenza anche alle proposte di legge Bonito (Ds) e Lettieri (Margherita), in esame alla commissione Giustizia, per l'introduzione della «class action», cioé dell'azione collettiva nelle procedure risarcitorie.
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