ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL GAZZETTINO (Sezione: Pag. ) |
Martedì, 5 Ottobre 2004 |
LE POLEMICHE
Le opposizioni: «il rimpatrio è illegale». Il governo ottiene l'aiuto della Libia
Roma Il naufragio del barcone proveniente dalle coste tunisine, l'alto numero di immigrati sbarcati nelle ultime ore a Lampedusa e nel Ragusano, ma soprattutto il rimpatrio di seicento clandestini libici attraverso un ponte aereo tra Lampedusa e la Libia, ha sollevato un coro di polemiche.Mentre il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha ottenuto dal collega libico Abdurrahman Mohamed Shalgam l'impegno della Libia a continuare il lavoro con l'Italia per la prevenzione e il contrasto dell'immigrazione clandestina, le opposizioni si scagliano compatte contro la decisione del governo. Paolo Cento, coordinatore della segreteria di presidenza dei Verdi, è convinto che «siamo ormai di fronte al persistere di una vera e propria deportazione di massa di immigrati organizzata dal ministro Pisanu in collaborazione con il Ministero della Difesa che ha messo a disposizione aerei militari. Contro questa situazione bisogna far crescere l'indignazione politica e democratica: ancora più grave è l'annuncio di Mantovano di voler costruire un Centro di Permanenza Temporanea in ogni regione». Dure critiche al ponte aereo arrivano anche dai Repubblicani Europei: «l'iniziativa viola l'art. II/18 sul diritto d'asilo della Costituzione Europea che sarà firmata a Roma il 29 ottobre, e soprattutto contraddice l'art. II/19 secondo il quale "le espulsioni collettive sono vietate"». Grave preoccupazione per la sorte degli immigrati rispediti in Libia è stata espressa anche dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, secondo cui «chi chiede asilo deve essere tutelato». Alle accuse il sottosegretario Alfredo Mantovano risponde tirando in ballo la legge Turco-Napolitano: «ciò che si sta facendo in Sicilia, dove gli immigrati, dopo essere stati soccorsi, vengono rispediti a casa o, se potenziali richiedenti asilo, vengono trasferiti nel campo di accoglienza di Crotone, avviene nel pieno rispetto della legge Turco-Napolitano e delle convenzioni internazionali. Mi risulta difficile capire fino in fondo - continua il sottosegretario - le polemiche di una sinistra che, a suo tempo, votò proprio per questa legge». Plaude l'azione "ferma" del governo, il Ministro della Giustizia Roberto Castelli, che spiega: «è un segnale importante che dice: attenzione che se sbarcate senza permesso tornate indietro».
|
vedi i precedenti interventi |