ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: CRONACHE NORD SALENTO Page 105 ) |
Sabato 29 maggio 2004 |
r.f.
Iniziativa del sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano. In ballo le torri eoliche Omfesa, tutti dal Prefetto
TREPUZZI Vertenza Omfesa ad una svolta. Ora c'è la concreta possibilità di superare la crisi, ma è necessario «che gli impegni assunti a vario livello siano definiti nei tempi più rapidi». Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ieri mattina ha scritto al prefetto Gianfranco Casilli per richiedere la convocazione di una riunione sui problemi occupazionali dell'Omfesa. Mantovano, nel prendere atto dell'esito dell'incontro tecnico del 24 maggio scorso, ritiene essenziale eliminare «code di incertezze», prima di arrivare al tavolo romano delle trattative. Alla nuova riunione, da tenersi entro il 10 giugno, dovrebbero partecipare Regione, Provincia, Omfesa e la società «S.M. Daurio». «Ciò che permette ai lavoratori Omfesa di guardare con fiducia all'immediato futuro - scrive il sottosegretario - è la serie di impegni assunti a Roma dai soggetti, privati e istituzionali, a vario titolo coinvolti nella vicenda. E' però indispensabile - continua - concretizzare il tutto a breve scadenza a causa dell'imminente (fine giugno) rinnovo della Cassa integrazione, che rappresenta lo strumento per consentire all'azienda di tornare sul mercato; ciò è a sua volta subordinato al completamento del piano di rilancio aziendale, per il quale la realizzazione delle torri eoliche costituisce una voce non marginale». «Il verbale dell'incontro del 24 fa sorgere qualche dubbio sulla rapidità dell'iter - continua Mantovano - In particolare non è detto entro quando la società Daurio presenterà la documentazione tecnica di progetto adeguata a quanto richiesto dalla Regione e dalla Provincia, né entro quando Provincia e Regione provvederanno alle proprie valutazioni. Questa incertezza - conclude - non scongiura il rischio concreto che il disbrigo di tali adempimenti vada oltre giugno, con pregiudizio per le sorti dell'azienda e dei lavoratori».
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