ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: CRONACA di LECCE     Pag.     93)
Martedì 27 aprile 2004

m.s.

Braccio di ferro nell’esecutivo provinciale.L’ala che fa capo a De Cristofaro, Poli e Tundo «boccia» Congedo sulla proposta di designazione

 

 An si spacca sulla vicepresidenza

La rabbia del presidente.E ora rischiano di tornare in discussione tutte le candidature


 

Doveva essere una riunione di routine, si è trasformata in un braccio di ferro dagli esiti imprevedibili. An si spacca sulla designazione del vicepresidente della Provincia, carica che le spetta di diritto in caso di vittoria di Baldassarre, sulla scorta del modulo «ticket» pattuito con gli alleati. E ora tornano in discussione tutte le candidature del partito, anche quelle che sembravano già cosa fatta. La rottura si è consumata nell'esecutivo provinciale - allargato a parlamentari, consiglieri regionali e provinciali e sindaci - convocato ieri proprio per ratificare le candidature nei 36 collegi. Il presidente Saverio Congedo, in accordo col sottosegretario Alfredo Mantovano, ha chiesto anche di decidere all'unanimità sulla designazione del vicepresidente. Ma invece del via libera al capogruppo alla Provincia uscente, Biagio Ciardo, ha ottenuto il secco no di una parte dell'assemblea. A rispondere picche all'invito, l'ala del partito che fa capo a Mario De Cristofaro e ad Adriana Poli Bortone (entrambi assenti perché impegnati fuori città), nell'occasione supportata dall'inedito appoggio della Destra sociale di Roberto Tundo. Del resto, sindaco, presidente del consiglio regionale e consigliere regionale si erano già pronunciati contro il «ticket».

Apriti cielo. Congedo, irritato, ha fatto saltare il tavolo e ha rinviato le scelte a un nuovo esecutivo che dovrebbe tenersi a giorni. Slitta ogni decisione, comprese quelle sulle candidature. Ed è proprio questa l'arma che il leader provinciale di An ora brandisce per mettere a tacere i dissensi. Perché Congedo, ufficialmente, si è detto solo «rammaricato per un rinvio che condiziona il pieno avvio della campagna elettorale». Ma in realtà sarebbe pronto a rimettere in discussione perfino la conferma per i consiglieri uscenti. Il presidente potrebbe usare il pugno di ferro e opporre il veto ai nomi di Fabio Campobasso, Giuseppe Fracella, Dante Altomare. Solo una minaccia? Può essere, ma c'è un precedente illustre. L'assessore uscente Ennio De Leo, oggi in giunta per l'Udc, fu «epurato» dalle liste di An alla vigilia della presentazione delle candidature per le ultime comunali. Pagò così il contrasto con la dirigenza Congedo-Mantovano.

Campobasso è stato uno dei più fermi nel bocciare il «ticket» a priori. Ma perplessità e distinguo sono arrivati anche dall'onorevole Ugo Lisi e dall'assessore a palazzo Carafa Angelo Tondo. E Roberto Tundo contesta la scelta di mettere il partito di fronte al fatto compiuto. «La designazione del vicepresidente non può avvenire in modo così prematuro - specifica il consigliere regionale (tra i principali alleati di Congedo all'ultimo congresso) - senza alcuna discussione preventiva. C'è bisogno di rifletterci su per operare la scelta migliore e non si tratta certo di un problema di nomi. Non abbiamo niente contro Biagio Ciardo. Ma quanto meno bisogna parlare dei criteri per la scelta, capire se il designato dev'essere un consigliere eletto o no. Decisioni prese fin d'ora sono inopportune, perché non fanno che togliere possibilità a quanti dovranno impegnarsi in campagna elettorale».


    

 

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