ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Giornale
(Sezione:        Pag.    7 )
Venerdì 10 Giugno 2005

Laura Cesaretti

CONTRO IL LEADER

  

 Mantovano: «Ma dopo il voto dovremo fare i conti con lui»


 

da Roma

«La posizione assunta da Gianfranco Fini non ha nulla in comune non solo con gIi atti e i valori fondativi di An, ma neppure con la storia e la tradizione delIa destra italianM.La vibrante scomunica delleaderdi Alleanza nazionale aniva daI cattolicissimo sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano. Che auspica, a breve, un redde ration,em nel partito: «Chi spera che, passato il referendum, questa vicenda possa essere riassorbita ha la mia comprensione ma si sbagIia: e staUt troppo ditaniante. E un grande problema politico che va affrontato nella sua dimensione, al piu presto».

Onorevole Mantovano, non Ie pare tU drammatizzare? Fini ha solo utilizzato la liberta di seelta ehe An ha lasciato sul referendum .. ,
«C'e differenza tra una posizione personale che rientra nella Iiberta di coscienza e il fare campagna referendaria. Con !'intervista a1 Corriere delia Sera e i giudizi sull'a'ltensione siamo andati ben oltre it recinto: e una posizione legittima, per carita, ma in totale eontraddizione con i principi diAn e. delia destra su temi quaIificanti come quelli delIa vita. E un dato di fatto, non un mio giudizio».

Decidendo di andare a votare Fini si e posto fuorl daAn, secondo lei?
«Oggettivamentc, da una parte c' e un leader che sostiene quelIe tesi, daU' altra la base del partito e i suoi quadri che sono impegnati con passione e dedizione per it non voto. Peraltro, suI mento dei quesiti Fini si e limitato a ripetere il Bignamino dei referendari, senza aggiungere nulla di piu approfondito. Ma tra lasciando il merito, trovo incomprensibiIe la sua sottovalutazione del senso politico di questa consultazione, con la richiesta ai partiti di "fare un passo indietro". Vorrei ricordare a Fini che il referendum c'e grazie alle firme raccolte dal partito principale dell' opposizione, i Ds; il cui leader e ora impegnatissimo nella campagna per il sl, come se si fosse alia vigiliaa di un'elezione politica. E intanto Bertinotti avverte che il significato di questa referendum va ben oltre il 13 giugno. Chi deVe fare un passo indietro? Non credo i ds o Rifondazione, ma chi da questa parte non coglie un dato politico evidente».

E quale sarebbe?
«Nel centrosinistra, Ds e Prc cercano di far prevalere la linea Zapatero nella loro coalizione. Questo spiega l' aspra dialetIica interna al centrosinistra, e la forte dissociazione di Rutelli. Che bisogno ha Fini di far sponda a Fassino e Bertinotti?»

Sta dicendo ehe Fini sarebbe diventato zapaterista?
«Non dico questo, certo non 10 e. Ma lavitloria ipotetica dei SI sarebbe non un punta di arrivo ma di partenza: carburante aggiuntivo nel serbatoio delia sinistra per far prevalere la sua linea rispetto al centro. Perche fare sponda? E perche dire che l'astensione e "diseducativa" e "opportunista"? VOITei che Fini l0 ripetesse guardandomi negli ocelli».

Che conseguenze trae da totto cio? Se ne vuole andare anche lei da An, come dicono altri esponenti cattolici?
«Non ho alcuna intenzione di prendere le distanze da An, ho la tessera per la mia adesione convinta ai suoi principi e alle sue tradiziom. Ma Francesco Storace ha mille ragioni a chiedere dove stiamo andando: si capisce da cosa si e allontanato il leader, ma non dove voglia arrivare. Di certo, sta sostenendo it contrario di que1 che sostiene la destra in tutto il mondo, da Bush in giu».


    

 

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