ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Giornale
(Sezione:       Pag.     )
mercoledì 22 settembre 2004

FABRIZIO DE FEO da Roma


IL DIBATTITO POLITICO

 

 Il vicepremier riprende la guida di An e nomina subito due nuovi coordinatori

La prima mossa è l'avvio di un rimpasto interno con dirigenti di assoluta fiducia: Mantovano in Puglia e Rositani in Calabria


 

Sono lontani i tempi in cui all'interno di via della Scrofa si alzavano voci, bisbigli e lamentele, pronunciate talvolta con il megafono e talvolta con il silenziatore, per la lontananza di Gianfranco Fini dalla casa madre e la sua quasi esclusiva applicazione governativa. Quella stagione è conclusa. Archiviata. Oggi il.vicepremier, nonché presidente di An, ha cambiato rotta. Si è rimpossessato del partito. E, con una serie di mosse, ha fatto capire che è sua intenzione occuparsi in prima persona della gestione interna, tornando a un ruolo più attvo e a un profilo più decisionista.

L'ultimo segnale è arrivato ieri quando Fini ha dato vita a una sorta di sobrio rimpasto interno, nommando due suoi uomini di fiducia come reggenti di due regioni del Sud. Una scelta caduta su Guglielmo Rositani, nuovo coordinatore regionale di An della Calabria, e Alfredo Mantovano, coordinatore della Puglia. Nomine decise dal presidente del partito in seguito alle dimissioni di Michele Traversa in Calabria e Salvatore Tatarella in Puglia. Spostamenti accompagnati anche da alcuni ritocchi locali: la nomina, di Giuseppe Valentino a commissario straordinario della presidenza provinciale di Reggio Calabria e di Rosario Polizzi a commissario della presidenza provinciale di Bari.

La ruota del resty/ing interno, insomma, ha iniziato a girare. E ora è possibile che, a stretto giro di posta, altre situazioni pendenti vengano risolte su input diretto del vicepremier. Dalla settimana scorsa, infatti, Fini si è seduto al tavolo con il coordinatore Ignazio La Russa e ha iniziato ad analizzare tutta la mappa dei coordinatori. Uno screening sulle realtà regionali del partito e su tutte quelle zone d'ombra e di impasse lasciate irrisolte in passato per non turbare l'armonia del partito alla vigilia delle elezioni europee, che ha lo scopo di sciogliere alcuni nodi intricati e preparare al meglio il partito in vista delle regionali. Il metodo è quello di un tavolo per ogni regione, con i dirigenti locali convocati nella capitale a fare rapporto e a esporre la lista dei problemi da risolvere.

Dopo le due nuove nomine effettuate ieri non sono previste altre new entry tra i coordinatori regionali. Fini, però, dovrà occuparsi di riportare' la pace in Liguria dove la contrapposizione correntizia sta mettendo in forte difficoltà Giorgio Bornacin, erodendone la leadership. E dovrà ratificare definitivamente la nomina di Domenico Nania a coordinatore regionale della Sicilia. Il presidente dei senatori di An, grande regista del successo del partito nell'isola alle recenti europee, è di fatto il numero uno regionale dopo le dimissioni di Sebastiano Musumeci. Finora la sua guida è stata sancita solo dalla rinomina a responsabile elettorale per le Isole. Ma ora è attesa la ratifica ufficiale del suo incarico.

Sul piano nazionale, la stilettata con cui Gianfranco Fini aveva gelato Mario Landolfi, portavoce del partito apertamente critico verso le proposte di modifica della Casa delle libertà sulle riforme; appare rimarginata. L'ipotesi di una sua sospensione dall'incarico sembra definitivamente rientrata. La dimostrazione è arrivata ieri quando An ha ritirato un emendamento al Ddl sulle riforme istituzionali che recava come primo fumatario proprio Landolfi. Un segnale di pace che è stato colto immediatamente dai dirigenti del partito e che' sembra aver chiuso definitivamente il caso. Il passo successivo della strategia finiana di riavvicinamento al partito è fissato per il prossimo weekend, quando il presidente del partito riunirà in Sardegna i ministri di Alleanza nazionale. il coordinatore Ignazio La Russa e i 97 deputati' di An. Nel seminario a porte chiuse di Villasimius - organizzato dal capo gruppo Gianfranco Anedda - il vicepremier lavorerà per irrobustire il partito, armonizzare le voci dei vari colonnelli in vista dell' offensiva delle regionali, stemperare le frizioni correntizie ed estrarre l'ultima spina: quella del rimpasto. Una pratica che, sia pure nella sua versione più soft, quella limitata 'alla semplice sostituzione di Rocco Buttiglione, dovrà essere risolta entro 1'8 ottobre. I tempi, insomma, stringono. E Fini dovrà fare i conti con le richieste e le rivendicazioni dei ministri di An, pronte a riaffacciarsi sulla scèna nel caso in cui «l'apprezzamento» dell'Udc alla borsa governativa dovesse apparire eccessivo ai loro occhi. Un «pericolo» rispetto al quale Gianni Alemanno ha già fatto scattare un early warning nei giorni scorsi.


    

 

vedi i precedenti interventi