ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su il Nuovo
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Martedì 23 Settembre 2003

 

Le parole di Pisanu accendono il dibattito. An prende le difese del ministro: "Ci fu strumentalizzazione politica". Magistrati sulle barricate: "C'è una strategia dall'alto".

"Un referendum contro la legge Fini sulla droga"




ROMA - "Ma stiamo scherzando? Mi sa che malgrado i 73 anni devo esser pronto a nuove battaglie". Marco Pannella annuncia così la prossima presentazione di un referendum, "ma anche operazioni di dissenso civile", contro la legge Fini sulla droga, che anche se non è norma scritta, ma solo l'annuncio già mette sul chi va là il leader storico del movimento antiproibizionista. "Qualo questo disegno di legge dovesse tramutarsi in legge e comparire sulla Gazzetta ufficiale entro il 15 giugno 2005 gli italiani saranno chiamati ad esprimersi".

Ma per convincere il vicepremier Gianfranco Fini e farlo un tornare indietro sui suoi passi, Pannella sta anche redigendo una lettera. "Gli ho scritto che le scorciatoie autoritarie sono tipiche dei regimi e poi gli ho ricordato che il fascismo e il comunismo. Spero che lui abbia capito i danni che può provocare questa norma così violenta e dissennata". Nessun dubbio, da parte dell'uomo simbolo dei Radicali, sulla non efficacia di un provvedimento su cui moltissimi moderati del centrodestra giurano, a cominciare dal presidente della Camera Pierferdinando Casini.

Nello specifico le nuove misure elimineranno di fatto qualsiasi distinzione tra droghe leggere e pesanti. "Le tabelle si semplificano e si riducono a due: stupefacenti e psicofarmaci", ha detto il sottosegretario agli interni Alfredo Mantovano. I limiti saranno più elevati rispetto alla precedente legge. Le sanzioni colpiranno tutti coloro trovati in possesso di una dose anche al di sotto dei limiti fissati, oltre i quali scatterà il provvedimento penale. L'invito al recupero è dato anche dal fatto che grazie al ddl dovrebbero venire eliminati tanti ostacoli per l’entrata in comunità.

Pannella, di fronte a questo tipo di futuro, non ci sta e continua: "In questo Paese, da quarant'anni, si fuma hashish liberamente. Ormai c'è proprio una cultura della droga libera. Hanno fumato i nonni, e ora fumano i padri e i figli. Per questo la proposta è dissennata e inutile. Cosa accadrà nelle aule di giustizia? Quante migliaia di italiani verranno processati ogni giorno?". La posizione del ministro della sanità Sirchia, che più volte ha ribadito come troppi italiani facciano uso di droghe leggere, Pannella chiosa: "E' un atteggiamento da telebani. Basta usare un po' di misura e non si rischia nulla".


 

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