La sconfitta del centro
destra alle elezioni suppletive di Lecce è speculare rispetto alla
sconfitta della sinistra alle comunali di Bologna. Come nel
capoluogo emiliano l'apertura a un candidato della società ha
consentito di riportare una storica vittoria nella roccaforte
rossa, battendo una candidata che invece aveva alle spalle una
lunga militanza di partito (a sua volta sorretta dalla lista dei
DS, formata sopratutto da funzionari di partito), cosi a Lecce,
città di tradizioni moderate, la chiusura rispetto a candidature
espressione della società ha regalato alla sinistra due seggi che
erano di restra.
Sbaglia chi punta l'indice
contro l'astensionismo dei leccesi: è stato certamente inferiore
rispetto a quello delle suppletive di Bari del 9 maggio (allorché
hanno votato appena il 38% degli iscritti al voto) o di Milano del
giugno '98 (quando votò addirittura il 30%). Lecce è una città che
merita rispetto, in quanto decide responsabilmente non sulla base
del mero richiamo di schieramento, ma anche guardando agli uomini
che le vengono proposti.
Dopo aver manifestato
nelle sedi opportune il mio dissenso nei confronti di entrambe le
candidature del Polo a Lecce, non ho fatto mancare durante la
campagna elettorale - e fino all'ultima sera - il contributo che
sono in grado di fornire: nei fatti la conferma sta nella
circostanza che in molti comuni del mio collegio camerale il dott.
Camilli ha ottenuto più voti del dott. Maritati. Per questo,
nessuno può impedermi di sostenere che la ripresa del centro
destra a Lecce sarà direttamnete proporzionale al coraggio di dare
spazio al proprio interno a forze vive provenienti dal corpo
sociale, e alla capacità di impegnarsi in battaglie ideali. Per
Alleanza Nazionale l'occasione di invertire la rotta è immediata:
la raccolta di firme per il maggioritario e contro lo spreco del
finanziamento dei partiti deve vedere mobilitati nelle strade del
Salento tutti coloro che non fanno coincidere la prospettiva
politica con la difesa di una rendita di posizione ( che in genere
è soltanto la propria).