ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: IN PRIMO PIANO   Pag.   3   )
Mercoledì 25 Giugno 2003

Frida Nacinovich

Oggi Pisanu alla Camera, la Lega diserta

Bossi ad Arcore, dopo cena con l’amaro

 


 

Che ne faranno delle camicie verdi? Meglio non chiedere, almeno a quelli di An. Alessandro Cè annuncia con padano orgoglio: «Non parteciperemo all'ennesimo inutile dibattito parlamentare». Ahi, la cena del lunedì tra Berlusconi e Bossi non deve essere andata troppo bene. E se i due continuano a sorridere, sarà perché hanno evitato con cura di parlare d'immigrazione. Magari hanno discusso di calcio e del tempo. Pensare che Pierferdinando Casini, mediatore di vecchia scuola - la classe democristiana non è acqua - è riuscito ad ottenere un dibattito alla Camera senza voto. Un'informativa del ministro Pisanu. Non è bastato neppure quello. «Mi auguro che Pisanu non venga in Parlamento a raccontarci barzellette», taglia corto Roberto Claderoli. I leghisti se ne fregano, di Ciampi che difende Pisanu, di Berlusconi che pensa di risolvere con la bacchetta magica la verifica di maggioranza, e della decenza. A questo punto il lazialissimo presidente regionale Francesco Storace sbotta: «Non siamo più disponibili a continuare questa sceneggiata orchestrata da una forza regionale, che va contro la volontà degli elettori». Complimenti al premier per la capacità di mediazione dimostrata su quel campo di battaglia che è la casa delle (presunte) libertà.

Quelli di An sono arrabbiati neri con la Lega. Eppure Ignazio La Russa cerca di sdrammatizzare: «La Lega è come un disco o un cd messo a volume troppo alto, non si capisce niente. Se solo abbassassero i toni...». Il colonnello di An guarda lontano, e quel che vede non gli piace per niente: non sarà mica che il polverone alzato su Pisanu sia solo fumo negli occhi, che serve alla Lega per mimetizzare la difesa a spada tratta del ministro Tremonti? Qui Bossi ci cova, e Berlusconi ci mette lo zampino.

Tocca a Alessandro Cè fare andare avanti lo show leghista sull'immigrazione. C'è la riunione dei capigruppo a Montecitorio, e lui la scambia per un vertice milanese del Carroccio. Dagli a Pisanu dunque, colpevole di non applicare la Bossi-Fini. Va da sé che alla fine l'unanimità di vedute resta un pio desiderio. Si decide di trasformare il dibattito in un'informativa del ministro dell'Interno, senza voto. «Si tratta dell'ennesimo regalo fatto al centrosinistra da quella parte della maggioranza che vuole annacquare la Bossi-Fini», tuona Cè. Defezioni della Lega a parte, oggi pomeriggio, Pisanu sarà alla Camera. Luca Volontè non si mostra particolarmente amareggiato. «Noi ci saremo - precisa il capogruppo dell'Udc - perché riteniamo sempre utili i dibattiti parlamentari e le informative del governo». Prendete e portate a casa, statisti padani. «Avremmo preferito un'informativa seguita da un dibattito e dal voto dopo la verifica», rincara la dose Mario Landolfi. Nessun commento sulla Lega dal portavoce di An: «Bisognerebbe chiedere a loro, non sono un interprete». Quando si dice la diplomazia. Comunque la si guardi, i leghisti restano una variabile impazzita. Solo Berlusconi li capisce, anche se i risultati sono quel che sono.

Trattandosi di un'informativa, ci sarà sì una discussione, ma non un voto. «Il fatto che la Lega non partecipi è molto grave, la maggioranza dovrebbe tenerne conto», osserva Luciano Violante. Il presidente dei deputati Ds infierisce, e non è il solo. «La maggioranza è in crisi. Sarebbe stato utile un voto di indirizzo», aggiunge Franco Giordano di Rifondazione comunista. A questo punto c'è davvero bisogno di un revisionista storico per proteggere la Casa delle libertà. «Non c'è nessuna crisi nella maggioranza», dice senza ridere il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano. «Mi sembrerebbe strano che di un problema così importante, come quello dell'immigrazione, se ne possa parlare ovunque meno che in Parlamento», annota il ministro Carlo Giovanardi. Qualcuno avverta il soldato Giovanardi che la Lega sta disertando. «Il paese - insiste la Lega - è stanco di discussioni. Bisogna porre fine all'assedio, all'invasione dei clandestini». Sembra di vedere un brutto seguito del capolavoro di Tim Burton, Mars Attacks. Con un piccolo ma significativo cambio di sceneggiatura: qui gli alieni non hanno la pelle, ma solo la camicia verde. Il ministro Pisanu farà giustizia, nel governo è l'unico che può cercare di far convivere la Bossi-Fini e l'acqua santa. Anche uno specialista di miracoli come Silvio Berlusconi questa volta si troverebbe in difficoltà. Come ristoratore però il premier è imbattibile. Andrà a finire che il prossimo lunedì dovrà invitare ad Arcore tutta la Casa delle libertà. Il super ministro Tremonti moltiplicherà i pani e i pesci, e tutti saranno felici e contenti. Tranne gli immigrati, s'intende.


 

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