ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Liberazione (Sezione: Politica Pag. 11 ) |
Sabato 27 settembre 2003 |
Che. Ant. La digos in casa di 8 attivisti no global di varie città Perquisizioni all'alba
Sveglia all'alba, con perquisizione, per otto attivisti disobbedienti e di Global Tv di Gorizia, Padova, Trieste, Milano e Napoli. La digos ha suonato al loro campanello su ordine della procura di Rovereto a caccia di materiale video riguardante le mobilitazioni del movimento a Riva del Garda in occasione della contestazione del summit dei ministri degli esteri Ue. La "pietra dello scandalo" sarebbe il taglio, durante il corteo, di un paio di pistole da un distributore Esso, compagnia fornitrice dell'esercito Usa, accusata di essere tra le più accanite sostenitrici della guerra all'Iraq e, per questo, al centro di una campagna internazionale di boicottaggio. «Denunce e perquisizioni "ad orologeria" - commentano i disobbedienti - visto che il momento scelto per l'attacco non sembra casuale», a pochi giorni dalla chiusura delle indagini sui massacri di polizia alla Diaz e Bolzaneto e a ridosso del controvertice del 4 ottobre. La contromossa che i disobbedienti tornano a proporre è quella di una soluzione giuridica per tutti i reati contestati da Genova in poi agli attivisti no global. Uno dei perquisiti è Francesco Caruso. Contro il portavoce della Rete campana viene lamentata una vera «persecuzione» con le minacce di detenzione che ancora pendono su lui e altri venti per le accuse di sovversione contenute nel teorema della procura di Cosenza: «Non vorremmo - scrivono da Napoli, Vito Nocera e Peppe De Cristofaro, rispettivamente segretari regionale e cittadino del Prc - che ripartissero nuovi filoni di inchiesta per criminalizzare chi lotta alla luce del sole per la pace e i diritti sociali». «Tanto inquietanti quanto grottesche», è la reazione di Graziella Mascia, vicepresidente del gruppo Prc di Montecitorio, alla notizia delle perquisizioni che vi legge «la volontà di costruire un clima di tensione prima delle contestazioni al vertice intergovernativo di Roma». C'è da chiedersi se siano credibili le dichiarazioni del sottosegretario agli Interni, Mantovano (An), che ha assicurato di voler garantire il diritto a manifestare. «Stile rozzo e motivazioni ridicole e pretestuose», dice anche Giovanni Russo Spena, deputato Prc annunciando l'impegno di Rifondazione perché «il clima del 4 permetta contestazioni radicali ma nonviolente».
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