di Nicola Apollonio
«le intercettazioni ai giottini dimostrano che dietro la protesta di Genova c'era una precisa regia»
«Antiglobal manovrati per colpire le forze di polizia».
Roma - «Se la verità è quella riportata da Libero e se le fonti d'informazione sono effettivamente quelle della procura di Genova, bisogna dire che c'è un'ulteriore conferma di ciò che si pensava, cioè che nella protesta antiglobal c'è stato veramente poco di spontaneo, mentre invece c'è stato molto di organizzato». All'indomani della clamorosa scoperta che - che le aggressioni denunziate dai giottini arrestati negli scontri di Genova erano solo fandonie concordate durante gli arresti - il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano (An) non esita a riconoscere che le forze dell'ordine hanno subito un trattamento immeritato dopo il G8: «non solo nella realizzazione e, prima ancora, nella teorizzazione della guerriglia urbana, ma anche nell'organizzazione della difesa che, secondo le migliori tecniche della guerriglia urbana, è stata un'offesa, in questo caso contro la polizia»
E la figura che l'Italia ha fatto di fronte al mondo? Le accuse piovute sul nostro Paese dai partners europei?
«Io sarei meno generico, nel senso che a Genova erano presenti molti tedeschi tra i manifestanti e non è un caso che le proteste maggiori siano venute proprio dalla Germania e anche dalla Francia, che certamente non si può dire estranea in fatto di metodi abbastanza decisi quando c'è stata la necessità di adoperarli. Basta ricordare l'affondamento del vascello Green Peace che disturbava i test atomici di Mururoa. Eppure, nessuno in Francia, in quel momento all'opposizione, gridò alla brutalità poliziesca, così come è avvenuto in Italia».
Vuol dire che si è trattato di un qualche risentimento politico per la scelta dell'Italia di privilegiare i rapporti con il governo di Washington
«Chi può dirlo? Certo è che queste cose accadono proprio nel momento in cui Usa e Italia s'avvicinano ulteriormente, grazie all'accordo politico sempre più stretto che si sta delineando tra Bush e Berlusconi. Non voglio certamente dire che i governi tedesco e francese hanno organizzato i no-global che sono venuti a Genova, perchè si tatterebbe di una cosa eccessiva e non fondata. Dico solo che a fronte di questa protesta violenta di piazza organizzata con tecniche di guerriglia, a Parigi e Berlino (ma più a Berlino che a Parigi) s'è colta la palla al balzo per far fare una brutta figura all'Italia».
Complice pure certa stampa di sinistra?
«Bisognerebbe chiedersi se in questi casi l'orgoglio nazionale debba essere totalmente assente a vantaggio della sola logica di schieramento».
La decisione di sostituire i vertici della polizia ora appare un tantino affrettata....
«Si è trattato di una decisione cautelativa, che a riguardato chi a Genova aveva le responsabilità organizzative delle varie forze impegnate. Non è un anticipazione di giudizio né una sentenza di condanna.».
Ma quei signori hanno perso il posto
«Sono stati destinati ad altro incarico. Senza nemmeno l'ombra di una censura».
Non Le viene il dubbio che gli incidenti di Genova siano stati provocati ad arte per screditare forze di polizia e governo?
«Certamente alcuni personaggi politici ne hanno approfittato, taluni poi se ne sono pentiti. Volendo colpire il governo di centrodestra, hanno pensato di colpire nel mucchio e indirizzare i loro strali anche nei confronti delle forze di polizia».
Ora chi ripaga l'onore delle forze dell'ordine etichettate come fasciste e assassine?
«Mi auguro che la magistratura faccia luce al più presto su ciò che realmente è accaduto a Genova. Se però devo fare qualche osservzione, la faccio nei confronti di queste versioni discordanti che vengono dagli uffici giudiziari, e il discorso di Genova vale anche per Venezia. Qualsiasi cittadino è disorientato di fronte a questi contrasti di ricostruzioni ma anche di decisioni sulle vie da prendere dal punto di vista giudiziario che emergono sugli organi di informazione.».
Al campus di Avellino, Casarini ha detto di aver ricevuto da Scajola minacce mafiose
«Casarini non è un interlocutore politico, è un teorizzatore della violenza a fine politico. Un suo precedessore illustre, Toni Negri, è stato giudicato e condannato in un processo, la cui legittimità nessuno ha mai contestato, per aver teorizzato la violenza senza averla mai praticata. Nel caso di Casarini c'è qualcosa di più. Anche da questo punto di vista mi attendo interventi concreti da parte dell'autorità giudiziaria».
Ora che tutto appare un pò più chiaro, che farà il governo per restituire alle forze dell'ordine l'onore calpestato?
«Il governo ha sempre avuto la massima considerazione e gratitudine verso le forze dell'ordine. Le ha difese quando era all'opposizioine nella precedente legislatura, oggi si rede conto che si attendono molto da questa maggioranza, sia in termini di riconoscimento economico sia dal punto di vista degli investimenti per la formazione per l'equipaggiamento e per la dotazione di strumenti atti a contrastare i nuovi disordini che si prospettano all'orrizzonte».
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