ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su il manifesto
(Sezione: Società   Pag.   10   )
Martedì 23 settembre 2003

SERENA DANNA

INTERVISTA

La canzone è una droga?

«Non è uno spinello che mi farà fare una brutta fine». J. Ax, Articolo 31, risponde ai politici

 

Articolo 31» è la legge che regola in Irlanda la libertà di espressione. Alessandro Aleotti, in arte J. Ax, e Luca Perrini, in arte Dj Jad, hanno fatto di questa legge il principio e il nome del gruppo che da più di 10 anni viaggia in cima alle classifiche. Paladini della liberalizzazione delle droghe leggere, li abbiamo conosciuti quando urlavano il loro amore per la marijuana nella divertente canzone «Maria Maria». Oggi J. Ax risponde alle provocazioni lanciate dai politici ai cantanti «liberi».

Il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano condanna i cantanti che «sponsorizzano l'uso di droghe». Come rispondi?
Quando scrivo canzoni esprimo solamente il mio pensiero. Porto una voce, non impongo le mie idee. Così fanno invece i politici: che, anche senza valide e comprovate motivazioni, decidono di fare delle loro idee leggi. Spero di avere ancora il diritto di manifestare quello che penso; quando mi avranno tolto anche quello, avvertitemi.

Secondo te perché i politici non digeriscono il vostro atteggiamento «libertino»?
Semplicemente perché non la pensiamo come loro. Io sono per la scienza e la scienza ha sempre dato ragione agli anti-proibizionisti dimostrando che marijuana e hashish fanno meno male dei dannosi ma «redditizi» alcolici e sigarette. Certo, sono il primo a sottolineare il danno causato da abuso di droghe leggere. L'abuso di tutto, anche di hot-dog, porta alla distruzione psico-fisica degli individui. Ma basta con la strumentalizzazione politica dell'argomento.

Buttiglione ha affermato che «i cantanti che promuovono la droga faranno anche canzoni migliori ma molto spesso fanno una brutta fine».
Ho trenta anni e ho visto tante persone «fare una brutta fine», come dice l'onorevole. I nostri «fratelli più grandi», morti di eroina o di cocaina, quelli sono finiti male, certo non chi fuma spinelli. A volte leggo sui giornali notizie allucinanti: «Omicidio in preda all'hashish». Ma smettiamola. Solo il fatto di voler mettere fuori legge una pianta mi sembra contro natura.

Che ne pensi dell'eliminazione di ogni distinzione tra droghe pesanti e leggere?
E' incredibile voler buttare tutto nello stesso calderone. Ma perché piuttosto non cominciano a informare le persone sulle reali differenze che ci sono fra i vari tipi di droga? Vi racconto un episodio: quest'estate in Costa Smeralda suonavo in uno dei pochi locali «free» della zona dove entri gratis, fumi erba, bevi birra e ascolti musica. Una sera ho fatto un giro nei localini «in» del posto e ho visto una marea di «figli di papà» cocainomani che, forti dei soldi in tasca, creavano tensioni e alimentavano risse in quei luoghi. Non vorrei generalizzare, ma poi vai a vedere e sono proprio questi, e i loro padri, a demonizzare l'hashish.

E se la legge proposta da Fini passa?
Andiamoci a costituire tutti e vediamo dove ci mettono. Dovranno costruire nuove carceri vista la quantità di fumatori di cannabis in Italia. Però, se passa il ddl, devono proibire anche alcool e sigarette, poi voglio vedere... Noi siamo a favore della legalizzazione anche se riteniamo fondamentale la consapevolezza nell'uso di droga, ma questa non sarà certo frutto del proibizionismo.


   

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