ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su il manifesto Martedì 12 marzo 2002

VALENTINO PARLATO

 

Mare nostrum


 

Barbarie e stupidità. E' difficile trovare altre parole per approssimare un giudizio su quel che il governo italiano sta facendo e sta dicendo a proposito dell'immigrazione clandestina. I fatti sono noti, ma vale ricordarli. Una carretta del mare affonda davanti a Lampedusa, più di ottanta i naufraghi. Dodici vengono salvati da un peschereccio di volenterosi (marina militare, vedette della finanza, guardacoste e via dicendo non muovono un dito). Sempre il peschereccio recupera dodici cadaveri di affogati. I sopravvissuti vengono caricati su una motovedetta e arrestati con una ostentazione di forze e violenza che sarebbe apparsa esagerata anche per Al Capone. Per i dodici morti al cimitero di Porto Empedocle (cittadina peraltro civile) non c'è posto e forse non c'è neppure un frigorifero.

Arriva poi il ministro Scajola (quello di Genova) che non trova di meglio da dire che gli immigrati vengono in Italia per delinquere, anche se non tutti. Aggiunge una proposta esilarante, se non fosse tragica: "Dobbiamo costruire dei centri di accoglienza permanenti al di là del Mediterraneo, nei paesi di transito di questa immigrazione clandestina, affinché di là queste persone possano essere trattenute e verificate". Insomma, si tratterebbe di presidiare tutta la lunghissima costa sud del Mediterraneo, con uno straordinario dispendio di soldi e soldati. Sarei curioso di sapere che cosa ne pensano i suoi colleghi Tremonti e Martino. In tutti i casi il Mediterraneo tornerebbe a essere il Mare Nostrum, come si illudeva che fosse Benito Mussolini, quello del famoso (per i più vecchi) "bagnasciuga". Il delirio è totale, ma è un delirio che rivela le pulsioni più profonde, naturali, dell'attuale maggioranza di governo: immigrati, lavoratori dipendenti, malati e poveri sono tutta roba da buttare.

Ma siamo seri. Siamo di fronte a una terribile invasione di barbari delinquenti che minacciano la nostra civiltà, dei nuovi Visigoti o qualcosa di simile? Niente affatto: né per la qualità né per la quantità. Decine di migliaia di questi immigrati clandestini lavorano nelle nostre case, nei nostri negozi e nelle nostre fabbriche dandoci amicizia e giovamento (vale ricordare che la mamma di Erica non è stata ammazzata dagli albanesi come forse sarebbe piaciuto al ministro Scajola?). E anche sulle quantità siamo al ridicolo. A stare alle cifre fornite dal sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, nel 2001 gli immigrati sbarcati sono stati 20.143. Ora, ci vuole una bella improntitudine a sostenere che l'Italia non può gestire l'arrivo di poco più di ventimila persone senza scatenarsi in eccessi di terrore e barbarie, tanto più che la repressione ordinaria, quella che non chiede morti affogati, funziona: nel 2000 dall'Italia sono stati espulsi 66.000 clandestini e nel 2001 (il progresso c'è) un po' più di 75mila. Di fronte a questa situazione di fatto è necessario e utile creare le condizioni migliori perché questi esseri umani (ancorché clandestini) affoghino? Non si potrebbe gestire meglio, con meno stupidità e meno barbarie un problema che non è proprio apocalittico?

Ma c'è un'ultima frase del ministro Scajola che merita di essere citata e addirittura stampata a colori: "L'Occidente deve investire di più nei paesi poveri affinché queste persone si possano sentire soddisfatte della loro terra e non intraprendere queste vie di speranza che troppo spesso diventano vie delle tragedie". Bravo Scajola, senonché l'Occidente è da alcuni secoli che investe in questi paesi: la finalità e i risultati sono noti.

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