ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su il manifesto Domenica 12 maggio 2002

CINZIA GUBBINI

 

«Basta impronte»
Leoni (Ds): «La proposta della Cdl è indecente, slogan per coprire i guasti della Bossi-Fini

 


ROMA «Intanto abbiamo bloccato la legge in Commissione, facendo approvare in dieci giorni solo tre articoli su trentadue», rivendica Carlo Leoni, deputato dei Ds. E la battaglia ostruzionista dell'opposizione contro la legge sull'immigrazione Fini-Bossi, continuerà anche domani, quando il testo approderà alla camera. Effettivamente è questo l'unico dato positivo dell'attuale dibattito sull'immigrazione, da quando anche la Margherita ha deciso di lanciare la «campagna sicurezza», proponendo di rilevare le impronte digitali di italiani e stranieri dall'incerta identità. «Io parlerei di problemi più concreti, come le politiche sull'integrazione, totalmente assenti nella legge Bossi-Fini», insiste Leoni.

Giusto, ma intanto le pagine dei giornali sono dedicate alla polemica sulle impronte digitali, lei che ne pensa?
Mi preme sottolineare la differenza tra la proposta del centrodestra e la proposta della Margherita. Anche perché, leggendo gli ultimi interventi del sottosegretario agli interni Alfredo Mantovano, mi sembra che si stia cercando di cambiare le carte in tavola. L'emendamento proposto dalla relatrice della legge alla camera, la deputata di Forza Italia Isabella Bertolini, stabilisce che qualsiasi straniero che chiede un permesso di soggiorno per lavoro in Italia deve rilasciare le proprie impronte digitali. Anche in sede di rinnovo del permesso. Trovo che questa sia una proposta culturalmente indecente, oltre che ridicola. Farebbe sprofondare l'Italia in una condizione di inciviltà: non credo che se un italiano chiede un permesso di soggiorno per lavoro in Yemen deve rilasciare le proprie impronte digitali. Ben diversa la proposta della Margherita, che mira a modificare un articolo della legge Turco-Napolitano, dove già è previsto che, in caso di incerta identità della persona, la polizia «può» rilevare le impronte digitali. Ebbene, l'emendamento della Margherita introduce un «deve», al posto di quel «può». Ma questo varrebbe per tutti quelli di cui è difficile individuare l'esatta identità, tanto italiani che stranieri. Mi sembrano due proposte molto diverse.

Ma se vale per tutti, che senso ha proporlo durante il dibattito sulla legge sull'immigrazione?
Credo che lo abbiano fatto perché la legge Turco-Napolitano contiene l'articolo di cui parlavo prima, quindi si trattava di una semplice modifica a una legge già esistente. E' anche vero che ci sono alcuni magistrati parzialmente favorevoli, perché la questione della certa identità è un problema, ma allora bisognerebbe sondare le esigenze di chi lavora in questo campo.

D'altronde quando verrà introdotta la carta d'identità europea sarà obbligatorio per tutti rilasciare le impronte digitali, ma non la preoccupa un po' una società così controllata?
Neanche un po', non siamo già tutti "schedati" all'anagrafe?

Quindi lei è d'accordo con l'emendamento proposto dalla Margherita?
Dobbiamo incontrarci lunedì per parlarne, ma un emendamento di quel genere - che non fa distinzioni tra italiani e stranieri - può stare benissimo tra i tanti emendamenti presentati dal centrosinistra. Ben diverso quello della Bertolini, lanciare il ballon d'essai sulle impronte serve solo a distrarre rispetto alla completa assenza di politiche concrete nei confronti del fenomeno migratorio. Vorrei che le pagine dei giornali fossero piene di notizie più concrete sull'immigrazione, i problemi sono ben altri.

Cioè?
Questa è una legge pericolosissima, che va a complicare la vita agli stranieri che vivono regolarmente in Italia. E' questo il punto, che viene coperto vendendo l'illusione che sia possibile chiudere le frontiere. Se la legge Bossi-Fini verrà approvata saranno limitati i ricongiungimenti familiari, per gli imprenditori sarà più complicato assumere uno straniero, sarà difficilissimo ottenere l'asilo politico. Vorrei che la discussione, nel paese, si concentrasse su questi aspetti. Su quelli seri, cioè.

Crede che la legge Turco-Napolitano sia stata boicottata dal centrodestra?
Mi pare evidente. Basti pensare che, in un anno di governo, non hanno approvato neanche un decreto flussi. Il lavoro sugli accordi bilaterali si è fermato, ne hanno stretti due, di cui uno con Malta che non mi sembra un paese a forte emigrazione. La politica della maggioranza sull'immigrazione è soltanto propaganda.

 

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