ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su il manifesto (Sezione: Società Pag. 7 ) |
Domenica 22 Giugno 2003 |
SARA MENAFRA
Bologna l'antiproibizionista
ROMA La prima risposta ai tanti decreti proibizionisti di questi giorni arriva al ritmo di musica tecno, jungle, progressive e reggae. E' quella della street rave parade di Bologna che ieri ha attraversato le vie della città per il sesto anno di seguito registrando la presenza di 60.000 persone al corteo serale e circa 100.000 alla festa seguita subito dopo in un parco appena dietro la stazione ferroviaria. Ventotto carri, ognuno con la sua ambientazione, trecento cinquanta dj provenienti da tutta Italia, ma in particolare da Bologna, hanno messo in piedi la più grande festa musicale in strada del nostro paese dedicandola in particolare alla battaglia contro la preannunciata legge Fini-Mantovano sulle droghe. Il prossimo 26 giugno, infatti, il vice premier dovrebbe presentare le nuove norme dal palco della comunità terapeutica di San Patrignano, da sempre amica di An. Il progetto era stato già annunciato al summit Onu di Vienna un mese e mezzo fa e prevede il ritorno al concetto di «dose minima», l'equiparazione di droghe leggere e pesanti e la detenzione in carcere per i tossicodipendenti oppure il ricovero in una comunità di recupero. Nelle ultime settimane l'agenda proibizionista del governo si è fatta densa di appuntamenti. Se la prossima settimana arriverà la legge sulle droghe, il disegno di legge che prevede la chiusura di tutti i locali pubblici entro le tre di notte è stato approvato appena giovedì scorso e nel cassetto del governo è già pronta una legge anti-graffiti. Per di più in molte città d'Italia, fra cui Bologna, le strade dei centri storici sono presidiate da ordinanze anti-schiamazzi: «A metà mandato il governo della casa delle libertà getta la maschera e mette l'elmetto - dice Daniele Farina del Movimento di massa antiproibizionista (Mdma) -. Hanno scelto il periodo estivo per inanellare una serie di azioni repressive e simboliche. Bisogna vedere che cosa ne resterà in autunno, ma anche prepararsi a una opposizione che esca dai palazzi e si muova per strada». Visto dalla manifestazione di Bologna, il giro di vite del governo si capisce poco. Qui gli organizzatori hanno pensato prima di tutto alla sicurezza dei partecipanti e alla incolumità delle strade cittadine, mettendo protezioni attorno alle ruote dei camion, spargendo sul percorso della manifestazione punti di distribuzione di acqua e facendo in modo che il servizio d'ordine auto-organizzato si occupi anche di evitare che la gente scriva sui muri dei palazzi. E proprio nel sindaco di centro destra Giorgio Guazzaloca hanno trovato un interlocutore attento e disponibile: «Dopo anni di scontro con il sindaco dei Ds, Walter Vitali, in Guazzaloca abbiamo trovato un interlocutore vero con cui trattare sulle esigenze reciproche», racconta Franco del Livello 57, lo spazio occupato che è anche il principale promotore della manifestazione. La street rave parade che gira attorno al centro storico parla poco di politica. I sessantamila accorsi al seguito dei camion che sparano musica a 450mila watt pensano soprattutto a dimenarsi al ritmo della musica e ad aggirarsi fra il carro a forma di scorpione allestito dal Livello, quelli a forma di bocche, draghi o vascelli pirata oppure il carro multimediale che spara musica e contemporaneamente filma e registra tutto messo in piedi dalle ragazze del Sexy Shock insieme a radio Gap, e i gruppi di mediattivisti del Ex mercato 24 e del Tpo (Cube). Molti per le scenografie hanno puntato direttamente sul tema delle droghe leggere, spargendo foglie di marjunana ovunque o, come ha fatto il carro dei dj di «h2o», distribuendo banconote false con cui acquistare pasticche di cartone che sul retro riportano qualche riga di spiegazione pro «consumo responsabile». Dalla legge sulle droghe a quella per le discoteche: «Ci arresteranno tutti - ride Cinzia del gruppo di dj Psiconauti -. Secondo me chiudendo presto le discoteche causeranno ancora più incidenti. Bisogna fare esattamente il contrario: tenere aperti i locali fino alle sei di mattina mettendo a disposizione spazi di relax in cui le persone possano riprendersi con calma prima di salire sulla macchina».
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