ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su il Mattino | Venerdì 10 maggio 2002 |
MARIA PAOLA MILANESIO
IMMIGRAZIONE
LA NUOVA LEGGE «Ti do una buona notizia. Sono stufo di andare in giro per l’Italia e sentirmi contestare anche dai miei: abbiamo trovato i soldi e accoglieremo l’emendamento per l’obbligo delle impronte digitali». Renato Cambursano, senatore della Margherita, racconta di aver appreso così dal sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, la disponibilità della maggioranza ad approvare quell’emendamento che l’Ulivo aveva cercato già di inserire nel disegno di legge Fini-Bossi. Peccato, però, che sia sui distinguo che i due Poli cominciano a litigare. Infatti, in commissione Affari costituzionali di Montecitorio sono ben due le proposte di modifica sulla materia: una, appunto, dell’Ulivo, l’altra della Cdl, firmata dalla relatrice del provvedimento, Isabella Bertolini di Forza Italia. Nel primo caso si stabilisce che sia obbligatorio il prelievo delle impronte digitali quando l’identificazione del soggetto è incerta. Per la maggioranza, invece, la rilevazione è necessaria quando viene richiesto il permesso di soggiorno. Divergenze tra i poli ma non solo: anche nella Margherita ci sono posizioni diversificate. Il senatore Renato Cambursano, ad esempio, propone che chi si sottrae al rilievo delle impronte rischi il ritiro del permesso di soggiorno. Forse se ne capirà di più quando il provvedimento arriverà in aula, già fin da lunedì, al momento dell’inizio della discussione generale. Per il voto, invece, bisognerà aspettare almeno due settimane, perché Montecitorio chiuderà in occasione delle amministrative. A suggerire il rilevamento delle impronte digitali (sia delle mani sia dei piedi) ci pensò per la prima volta la Lega. Poi vennero Gaetano Pecorella, Giannicola Sinisi, finché nel 2000 fu l’allora ministro dell’Interno Enzo Bianco a fare propria questa idea. Ora a insistere sono entrambi i Poli. Ma non è questa l’unica novità possibile per il provvedimento sull’immigrazione. In commissione Affari costituzionali è stato approvata una modifica proposta da An, in base alla quale il decreto flussi (fissa quanti stranieri possono entrare in Italia ogni anno) diventa facoltativo. «Perché non immaginare una nuova regolarizzazione? Il governo potrebbe non fare il decreto, razionalizzando la presenza degli irregolari», spiega An. Il centrosinistra, però, storce il naso, contrario perché teme si favorisca in questo modo la clandestinità. Clandestinità contro la quale il centrosinistra vuole battersi senza però adottare sistemi da tolleranza zero. A spiegarlo ieri, in una conferenza stampa, il leader della Margherita, Francesco Rutelli. «Il tema della sicurezza è nostro perché siamo gente seria e il centrosinistra deve assumere la tutela della legalità in tutti i suoi aspetti». Rutelli critica il testo Fini-Bossi, in quanto «demagogico, fasullo, controproducente», mentre plaude alle dichiarazioni del Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi. «L’integrazione europea è un tema chiave per risolvere il problema dell’immigrazione». Sul rilevamento delle impronte digitali, Rutelli ha annunciato che deve essere obbligatorio per tutti i cittadini italiani, non solo per gli extracomunitari. La proposta in un testo, che verrà presentato alle Camere entro due settimane.
|
vedi i precedenti interventi |