ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:     Pag.     )
Martedì 12 novembre 2002

ELENA ROMANAZZI

L’ESERCITO DEGLI IMMIGRATI


 

Tempo scaduto per la regolarizzazione degli immigrati clandestini. La corsa agli uffici postali si è conclusa ieri, sia per far emergere coloro che lavorano dentro le aziende sia per le colf e le badanti. Da oggi scattano controlli a tappeto di polizia, carabineri e finanzieri e gli extracomunitari sprovvisti di tagliandino rosa, a conferma di essere in fase di sanatoria, potranno essere espulsi. Le domande presentate su tutto il territorio nazionale sono quasi 600 mila (questo il dato parziale fornito dall’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi), con un boom di richieste nei grandi centri urbani. Secondo una prima stima, 350mila domande riguardano colf e badanti, le restanti si riferiscono a lavoratori subordinati.

Soddisfatto il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. «I numeri sono la risposta nei fatti - ha spiegato - alle critiche rivolte a questo governo sull’immigrazione». Il bilancio è del tutto positivo: «Sono stati portati alla luce - ha aggiunto Mantovano - oltre mezzo milione di clandestini, identificati e non più potenziale pericolo, persone che avranno un lavoro e contributi regolari, assistenza sanitaria e contribuiranno agli introiti fiscali dello Stato».

Da oggi scatta la fase due. Tutte le domande sono state già inserite nei terminali e verranno effettuati diversi controlli. I passaggi, assicurano al Viminale, saranno sicuramente più veloci rispetto alla sanatoria del ’98 che coinvolse 215mila extracomunitari. Nelle Prefetture, proprio per evitare tempi lunghi, sono state istituite delle task force (molte persone sono state appositamente assunte) per procedere in pochi mesi alla convocazione dei datori di lavoro e dei lavoratori per la stipula del contratto. La chiamata arriverà tramite posta al datore di lavoro il quale con la copia della documentazione si dovrà presentare in Prefettura.

Indipendentemente dalla firma del contratto scatta comunque il pagamento dei contributi che verranno calcolati dal 10 settembre (partenza della sanatoria) in poi. Con molta probabilità dall’Inps partiranno i cedolini per effettuare il versamento prima della firma del contratto. Il datore di lavoro, nel caso in cui i bollettini arrivino in ritardo rispetto alla scadenza del pagamento, non è soggetto a morosità. Le domande di sanatoria hanno portato ad oggi nelle casse dell’Inps circa 371 milioni di euro, pari a 700 miliardi di vecchie lire. Dal Viminale fanno sapere che i contributi versati non verranno restituiti nel caso in cui venga rigettata la domanda di sanatoria.

I termini per le domande sono scaduti per tutti. Anche per coloro che, in base alla circolare emanata dal ministero dell’Interno, hanno denunciato i datori di lavoro per la mancata regolarizzazione. Chi ha fatto denuncia entro ieri ha la garanzia, se non ci sono irregolarità, di avere il permesso di soggiorno in tasca. Queste persone hanno sei mesi di tempo per trovarsi una occupazione, se non ci riusciranno verranno espulsi. Si ignora il numero di denunce fatte, ma, hanno spiegato al Viminale, la circolare è stata una spinta in avanti per i datori di lavoro.


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