ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL Mattino Domenica 12 maggio 2002

CLAUDIO SARDO

 

«E ora ricomporre le fratture»

 


«Sono contento» dice Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Interni, subito dopo la sentenza. «Ora dobbiamo fare il possibile per ricomporre la frattura che si era creata a Napoli e ritrovare il massimo di compattezza all’interno delle singole istituzioni e fra le diverse istituzioni».

È contento perché il suo partito, An, e l’intero governo si erano schierati dalla parte dei poliziotti?
«Il governo non si è schierato. Ha sempre mantenuto una posizione di terzietà. Sono contento innanzitutto perché è venuta meno l’accusa più grave - il sequesto di persona - che avrebbe coinvolto inevitabilmente l’istituzione e non soltanto i singoli. È un punto importantissimo, che ridà fiducia ai poliziotti e, credo, a tutti i cittadini. Ma sono anche contento perché, insieme all’accusa più grave, sono cadute quelle esigenze cautelari, che avevano suscitano perplessità fin dall’inizio. Ora persone, che erano trattenute agli arresti domicialiri, possono tornare in libertà...»

Non avevate fiducia nella giustizia? Nel centrosinistra sono in molti a dire che l’ordinamento garantista ha funzionato, nonostante le vostre grida d’allarme.
«Quanta ipocrisia in queste anime candide, che facevano finta di non capire la gravità della situazione. Noi abbiamo sempre avuto fiducia nelle istituzioni. E abbiamo accolto in pieno l’invito del Capo dello Stato, più volte rilanciato dal ministro degli Interni, alla compatteza istituzionale. Attendiamo la lettura dell’ordinanza e gli ulteriori approfondimenti che farà la magistratura. Ed evitiamo, per favore, il tifo da stadio, che non serve a nulla».

Tre le vostre fila i tifosi non mancano. Qualcuno chiede che intervenga il Csm e che i pm vengano puniti.
«Il Csm è già intervenuto e dovrà occuparsi ora della Procura di Napoli. Anche il ministro della Giustizia, che è titolare di un potere di accertamento, credo che lo farà valere. È bene che ognuno agisca nel proprio ambito: naturalmente, il ”chi sbaglia, paga” è un principio generale che deve valere ad ogni livello. Ma il compito della politica ora non è quello di tirare la corda da una parte o dall’altra. C’è una domanda più urgente a cui rispondere...»

Quale?
«Come far uscire Napoli dalla situzione delicatissima in cui si trova. Ecco, credo che la politica debba cercare di fare il possibile perché si ritrovi il massimo di armonia e compattezza, laddove questa vicenda ha creato tensioni e fratture».

 

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