ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:     Pag.     )
Mercoledì 13 novembre 2002

ELENA ROMANAZZI

L’ESERCITO DEGLI IMMIGRATI


 

I numeri definitivi della regolarizzazione verranno forniti dal presidente del Consiglio e dal ministro dell’Interno nei prossimi giorni. Ma le domande presentate alle Poste supererebbero quota 600mila, arrivando - secondo indiscrezioni - addirittura a 650mila. Con una leggerissima prevalenza per i lavoratori subordinati rispetto a colf e badanti. È già stata definita la madre di tutte le sanatorie, non solo in Italia ma anche in Europa. Un successo. Ma adesso è ferma, da parte del governo, l’intenzione di non riaprire i termini. Sono scaduti. Si passa ora alla fase due del piano: i controlli a tappeto in tutte le città per individuare immigrati non regolarizzati e portarli alla frontiera. La lotta all’immigrazione clandestina sarà sempre più aspra; contemporaneamente si sono definite le linee del decreto interministeriale per l’utilizzo della Marina militare per contrastare il traffico di esseri umani.

Le novità del decreto. Le forze dell’ordine impegnate in mare dovranno confrontarsi di continuo, lavorare su frequenze comuni, utilizzando un linguaggio comune. Nessuna gelosia, nessuna inutile sovrapposizione. Il decreto - al quale hanno lavorato per mesi la Marina militare, il comando delle Capitanerie di Porto, i tecnici della Difesa, dell’Interno e di altri dicasteri - è ormai pronto e attende, secondo quanto si è appreso, solo il definitivo via libero del Viminale. La Marina non potrà intervenire con la forza per impedire l’avvicinamento alle coste italiane delle navi cariche di clandestini. Il decreto, però, intende colpire i responsabili del traffico di esseri umani e, per farlo, affida compiti alla Guardia di Finanza che agirà in acque territoriali con «boarding» e ispezioni, facendo una vera attività di polizia giudiziaria in mare. Le competenze tra le varie forze in campo vengono ripartite in questo modo: le unità della Marina militare in alto mare avranno funzioni di monitoraggio, di «ombreggiamento» (controllo delle navi sospette) possibilmente di nascosto. Al confine con le acque territoriali la nave viene «passata» di norma alla Guardia di finanza. Sempre in acque territoriali le unità delle Capitanerie di porto-Guardia costiera avranno più specifici compiti di salvataggio e assistenza, sempre allo scopo di tutelare la vita in mare.

La sanatoria. I numeri sono di gran lunga superiori alle aspettative. Positivi i commenti all’interno della maggioranza. Luca Volontè, capogruppo dell’Udc alla Camera, ritiene che «il risultato di questa sanatoria ha dimostrato chi aveva ragione e chi torto, noi siamo orgogliosi di aver dato un contributo importante a questo esito». Il prossimo passo, ha annunciato Volontè, sarà quello di «trovare un meccanismo simile per far emergere i lavoratori italiani in nero». Soddisfatto dell’esito della regolarizzazione il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano che ieri sera nel corso di una trasmissione ha parlato a lungo della legge Bossi-Fini. La sinistra. È ferma la condanna dell’opposizione alla legge. Ma tra Ulivo e Margherita è di nuovo polemica. Ad innescare la scintilla una intervista di Francesco Rutelli rilasciata al quotidiano «Le Figaro», nella quale apprezza la politica del governo francese sull’immigrazione, pur collocato nel centro-destra europeo. Un via libera alla Francia e una accusa all’Italia rea di aver partorito una legge «velleitaria». Le parole di approvazione alla Francia hanno irritato i Ds. Critica Livia Turco, ex ministro degli Affari sociali. «Non occorre andare in Francia per parlare di una buona legge, anche in Italia si era fatto tanto e in Europa ci sono modelli più efficaci di quelli proposti dal governo francese». La posizione di Rutelli non modifica comunque l’atteggiamento della Margherita nei confronti della legge sull’immigrazione. Gianclaudio Bressa ha assicurato che il giudizio resta pessimo perché non aiuta l’integrazione degli immigrati.


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