ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL MATTINO (Sezione: Pag. ) |
Venerdì 14 Maggio 2004 |
cla.ma I commercianti denunciano il racket
presi in due, il Comune parte civile Sono serviti il coraggio dei commercianti di Pianura, l’impegno dell’associazione contro il pizzo, il sostegno della parrocchia di San Giorgio e sei mesi di indagini dei carabinieri. Una collaborazione che ha consentito di fermare due fratelli estorsori di Pianura: Salvatore e Giuseppe Mele, 29 e 31 anni. Lo scorso 29 novembre un coraggioso commerciante di Pianura di vernici decide di denunciare il racket: da cinque anni era costretto a pagare una tangente a Pasqua, Natale e nelle festività estive. Rate di 160 euro, aumentate poi a 250. I due estorsori vengono bloccati. Il processo comincerà il 26 maggio, il Comune e l’associazione contro il pizzo «Pianura per la legalità» si costituiranno parte civile. «La lotta alla criminalità si fa sia con il controllo del territorio che con il coraggio civile della gente del posto», ha detto il generale dei carabinieri Vincenzo Giuliani. «A Pianura,- ha sottolineato Tano Grasso - in controtendenza con gli altri quartieri della città, si registra un'inflessione del racket. Abbiamo costruito sul campo un modello di collaborazione». E il sottosegretario del ministero dell’Interno, Alfredo Mantovano, si è complimentato con l’associazione antiracket e con i carabinieri.
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