ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL MATTINO (Sezione: Pag. ) |
Domenica 18 Luglio 2004 |
LA LEGGE BOCCIATA DALLA CONSULTA
Fini e Castelli: nessuna lite
sul decreto immigrazione
I ministri Fini e Castelli protagonisti del presunto scontro in Consiglio dei ministri sulla correzione della legge sull’immigrazione, chiesta dalla Consulta, smentiscono, definendo le ricostruzioni apparse sui giornali «frutto di pura fantasia» perché «non c’è stata alcuna lite, tantomeno insulti. Tutti i presenti - è scritto in una nota congiunta - hanno convenuto sull’opportunità di rinviare l’approvazione del decreto correttivo della Bossi-Fini esclusivamente per motivi legati al calendario dei lavori parlamentari. Ciò consentirà tra l’altro di valutare in modo approfondito i termini del decreto di cui ieri è stata discussa una prima bozza». Incalza però il centrosinistra: «Prima ci criticavano perché la legge del centrosinistra era considerata una legge colabrodo, ma ora il centro destra, privo di argomenti di fronte ad una pesante condanna di incostituzionalità su strumenti a valori di fondo della Bossi-Fini, accusa la legge del centrosinistra di essere meno garantista e addirittura più forcaiola di quella attuale», dice Livia Turco della segreteria dei Ds. Replica il sottosegretario all’Interno, Mantovano: «I fatti sono che la Bossi-Fini ha avuto 700 ricorsi di costituzionalità e tutti sanno - prosegue - come si è espressa la Consulta in proposito, mentre per ben tre volte si era pronunciata sulla legge del centrosinistra considerandola coerente con i valori della Costituzione».
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