ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:Primo Piano       Pag.    4 )
Mercoledi 21 settembre 2005

re.ro.

 

 

 

Coppie di fatto, Rutelli placa la Margherita

Il Leader: sui Pacs posizioni personali, ne discuteremo insieme. I ds smorzano i toni, ma la sinistra incalza


 

Roma. Francesco Rutelli se ne va senza rilasciare dichiarazione. Ma la riunione dell’esecutivo della Margherita sigla di fatto una tregua. Sui Pacs e sui Ccs l’Unione eviterà di dividersi almeno fino a dopo le primarie, quando dovrebbe essere pronto il progetto elaborato da un tavolo tecnico, deciso ieri al termine della riunione dei diellini. Tutti soddisfatti, anche se il leader della Margherita insiste nel ribadire che non c’è ancora una posizione unitaria nel centrosinistra e che pertanto «è legittima l’espressione di ogni opinione singola o di partito». «Nessuno può essere criticato per questo, nessuno può presumere di rappresentare una posizione della coalizione che non è stata concordata», spiega Rutelli, che ai Pacs (patti civili di solidarietà) sostenuti da Romano Prodi preferisce di gran lunga i Ccs (contratti di convivenza solidale).

Rutelli frena e punta a placare le polemiche cercando una più larga intesa nella coalizione, ma le divergenze con i leader del centrosinistra restano intatte. È piuttosto in campo avverso che la sua proposta continua a suscitare consensi. Per capire il clima che si respira basti sentire Oliviero Diliberto, Pdci: «Dico a Rutelli che una posizione dell’Unione c’è ed è quella di Romano Prodi». Il segretario dei Ds Piero Fassino prova a smorzare i toni, pur difendendo la scelta dei Pacs: «Credo che non ci sia bisogno di dar fuoco alle polveri e agitare inutilmente una guerra di religione. Noi pensiamo che le nostre proposte siano rispettose della Costituzione: riconoscono la famiglia fondata sul matrimonio, ma al tempo stesso consentono a chi liberamente ha scelto di convivere di poterlo fare in condizioni di serenità. Naturalmente si tratta di sviluppare un confronto che sia in grado di trovare le soluzioni migliori».

Luciano Violante, Ds, minimizza: «Nel centrosinistra non c’è identità di vedute sul titolo, ma sul contenuto siamo d’accordo». E il verde Pecoraro Scanio ironizza: «Bene ha fatto Rutelli a derubricare la sua proposta. Quella, del resto, era una non proposta, perché per i contratti di diritto privato non serve una legge». Anche nella Margherita tutti spingono, Franco Marini in testa, perché si evitino inutili lacerazioni in vista delle elezioni. «Dopo le primarie il diritto-dovere di trovare un punto di equilibrio e di fare lo sforzo maggiore in questo senso tocca a Prodi. Ora va privilegiato il momento dell’unità», dice Marini. «Non c’è una posizione ufficiale della Margherita e il gruppo di lavoro servirà a conciliare punti di vista diversi», dice il rutelliano Ermete Realacci. A difendere il leader Dl interviene Beppe Fioroni: «La strada del contratto di convivenza solidale consente di garantire diritti senza confliggere con la Costituzione». Pierluigi Castagnetti, capogruppo Dl a Montecitorio: «Ci sono sensibilità diverse e c’è una parte di noi che su questi temi ha un coinvolgimento anche emotivo». Per Dario Franceschini «se si guarda al merito, si vede che le posizioni sono molto meno distanti di quello che possono sembrare».

Dalla Cdl non si risparmiano i colpi al leader dell’Unione: «Le politiche familiari dovranno essere al centro della prossima campagna elettorale, e sul punto va sfidato il candidato Prodi, che dopo aver sposato la proposta Grillini una settimana fa, si è temerariamente dichiarato a favore di un politica di sostegno della famiglia», dice Alfredo Mantovano di An. Mentre Marco Follini, Udc, aggiunge: «Ruini ha espresso il punto di vista della Chiesa che concorre al dibattito pubblico e aiuta a creare l’identità del Paese in cui pesa positivamente, secondo me, la tradizione cattolica. Oggi la priorità legislativa è la famiglia, poi esistono tanti altri diritti che è giusto difendere. Però dobbiamo decidere cosa viene prima, e io credo che in cima all’agenda ci sia la famiglia».


    

 

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