ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL MATTINO (Sezione: Pag. ) |
Giovedì 22 maggio 2003 |
IL BOSS SCARCERATO
«Offesa al senso comune». Così il ministro della Giustizia Roberto Castelli definisce la decisione di concedere i domiciliari per il «pentito di mafia Enzo Brusca. «Ho dato incarico ai miei ispettori di andare a vedere quali sono le cause per cui un assassino che ha strangolato un bambino e lo ha sciolto nell'acido è stato scarcerato. Queste cose sconcertano l'opinione pubblica e minano la fiducia nella giustizia». Il problema non è se Enzo Brusca sia «un vero pentito»; piuttosto occorre chiedersi «quanto il suo contributo processuale ha portato». Lo ha dichiarato il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, in un'intervista al Tg2. «L'autorità giudiziaria afferma che questo contributo c'è stato, io non aggiungerei nulla di più nel senso che le ragioni e la consistenza del pentimento appartengono a sfere spirituali, religiose che non attengono allo Stato. Esiste una legge ed è stata applicata, forse, con larghezza da parte dell'autorità giudiziaria. Bisogna chiedersi se si è disposti a pagare questo costo». Il ministro per le Pari opportunità Stefania Prestigiacomo definisce la scarcerazione di Enzo Brusca «un'offesa intollerabile per l'anima della Sicilia onesta». Anche L'Osservatore Romano è intervenuto sulla vicenda Brusca rilevando lo «sconcerto e l'inquietudine» del Paese. L'Osservatore ha anche riportato la «dura reazione» di Maria Falcone e il commento di Rita Borsellino.
|
vedi i precedenti interventi |