Quattro cartelle con il titolo «La destra ritrovata. Cinque punti per rilanciare l'identità di An». E sei firme, quelle di Gianni Alemanno, Teodoro Buontempo, Publio Fiori, Alfredo Mantovano, Riccardo Pedrizzi e Gustavo Selva. È il documento, ora passato dalla fase di bozza alla versione definitiva, con il quale si chiede all'Assemblea nazionale di An del 2 e 3 luglio di convocare «un nuova grande conferenza programmatica per il rilancio dell'identità e dei progetti» del partito.

Nel documento si punta il dito contro un «non sempre approfondito approccio ai grandi temi del momento» e si denuncia un «deficit di democrazia interna», per il quale «la destra non è cresciuta all'interno del centrodestra, ma ha perso quasi due milioni e mezzo di voti rispetto al massimo storico del 1996». «Non ipotizziamo scelte confessionali - proseguono firmatari - ma in continuità con la nostra tradizione di partito e di popolo, di promozione dei valori della persona, della comunità, del diritto naturale, della vita dal concepimento alla morte naturale, in conformità con le tesi fondanti di Fiuggi e con la ”Carta dei valori”. Si tratta di dare risposte concrete alla richiesta che con forza sale dai cittadini di coniugare la politica con l'etica».

E della legge 40 sulla procreazione assistita (per la cui parziale abrogazione Fini si è pronunciato) si dice che, poiché «l'astensionismo attivo ha raggiunto ”quota 74”, un così elevato rifiuto di sopprimere le parti essenziali della legge (una buona normativa che ha posto regole nel difficile terreno del rapporto tra tecnica, vita, salute ed etica) non può essere liquidato all'insegna del disinteresse e dell'indifferenza».