ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:        Pag.    )
Domenica 25 Luglio 2004

 

 «Ma An si riprenda la sua identità»


 

Roma. Il processo alla «degenerazione del meccanismo correntizio», come è stato definito. E anche un’analisi della crisi di un partito che pare aver smarrito la propria identità. Destra Protagonista - con Destra Sociale Nuova Alleanza una delle tre correnti di An - chiama all'hotel Villa Pamphili di Roma tutto il partito a riflettere sul cosiddetto terzo tempo della destra. C’è Ignazio La Russa, il coordinatore di An, promotore del convegno. Ci sono il ministro Gasparri, il vice coordinatore Bocchino, il capogruppo dei deputati, Anedda, decine di parlamentari ed eletti nel territorio.

Ma la vera novità è la presenza di chi si è sempre tenuto ben lontano dalla tripartizione in correnti: Ronchi, Landolfi, Malgieri, Fiori, Mantovano, Consolo, Baldassarri. Gianni Alemanno, leader di Destra Sociale insieme a Francesco Storace, aveva promesso di venire ma poi all'ultimo ha rinunciato per partire alla volta del K2. Farà sapere che «nella riunione di Villa Pamphili Destra Protagonista fa finalmente qualche passo avanti sulla strada del superamento dei rischi di subordinazione di Alleanza Nazionale all'interno della Casa delle Libertà. Ma le cose più importanti vengono dette dai non allineati come Gennaro Malgeri e Mario Landolfi che hanno il coraggio di mettere in discussione molti luoghi comuni sul federalismo». Storace commenterà lapidarioe sarcastico: «È apprezzabile che alla riunione tatarelliana mancasse Salvatore Tatarella, che ho salutato di buon grado ad Orvieto. Hanno ragione: è in atto il superamento delle correnti». E Adolfo Urso, il leader di Nuova Alleanza: «Adesso il partito è sicuramente più unito».

«Se dovessi dare un nome a questa platea direi che è la destra italiana che sta ragionando intorno ad un nuovo percorso, fondato sulla centralità di An e sul futuro della Cdl», riassume La Russa, sottolineando orgoglioso che della presenza anche di una schiera di finiani. I quali però, precisano in tutti modi di «non essere affatto interessati a eventuali progetti di annessione. «Se ne è parlato, direi in modo volgare. Ma noi abbiamo solo accettato l'invito generoso di La Russa a riflettere sul presente e sull'avvenire del partito», spiega Gennaro Malgieri, direttore del «Secolo d'Italia»: «Non ci nascondiamo che esiste una crisi di An dovuta all'immobilismo programmatico e alla conflittualità endemica permanente».

Ma nessuno vuole rinnegare le correnti. «Rivendichiamo con orgoglio l'appartenenza a Destra Protagonista - spiega Maurizio Gasparri - ma ci sembra un atto di intelligenza politica aprire ad altre realtà». Anche Landolfi difende le correnti. «Stanno ad An - dice - come i partiti stanno alla democrazia. Ma devono servire a progettare, a far politica. Altrimenti esistono solo per la tutela poltronizia al centro e in periferia». Italo Bocchino: «Alla fine le correnti sono state l'unico luogo di dibattito, perché gli organismi del partito vengono riuniti poco e a volte frettolosamente». E anche Publio Fiori punta il dito contro la scarsa collegialità nel partito.


    

 

vedi i precedenti interventi