ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO Giovedì 30 maggio 2002


 

Alla Camera passa il sì alle impronte digitali per gli extracomunitari

 


Saranno rilevate le impronte digitali a tutti gli stranieri extracomunitari che chiederanno un permesso di soggiorno in Italia e a chi ne chiede il rinnovo: lo ha stabilito l’assemblea della Camera approvando un emendamento messo a punto dalla commissione Affari Costituzionali. La norma sarà operativa dopo l’approvazione dell’intero provvedimento Fini-Bossi sull’immigrazione, anche da parte del Senato, che dovrà riesaminare il testo. La maggioranza ha votato a favore dell’emendamento, mentre le opposizioni si sono espresse contro. Secondo Ulivo e Prc le impronte andrebbero prese a tutte le persone non identificabili (per esempio a quanti sono privi di documenti), mentre sarebbe «discriminatorio» rilevarle in base al fatto di avere o meno la nazionalità italiana. «Così dovremo rilevare le impronte chiedere anche ai cittadini Usa o svizzeri con i documenti in regola», ha sottolineato il socialista Enrico Buemi. «Creerete un incidente diplomatico internazionale», ha aggiunto il diessino Alberto Nigra. «È una norma di garanzia - ha replicato la relatrice Isabella Bertolini - per gli stranieri regolari, perché assicura loro la certezza dell'identità». E perché, ha aggiunto Landi di Chiavenna (An) spesso si è data ospitalità a criminali con permessi di soggiorno contraffatti.

Intanto servono in tempi brevi altri 13 mila permessi di soggiorno temporaneo. La decisione del ministro Maroni di escludere le Regioni del Sud dall’assegnazione dei nuovi permessi rischia di creare gravi problemi a molte aziende agricole». Il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, è partito all’attacco proprio mentre la legge Fini-Bossi sull’immigrazione entra nel vivo della discussione a Montecitorio. La questione dei «permessi» per i lavoratori stagionali non riguarda direttamente la legge. Ieri, però, Maroni, rispondendo ad una interrogazione, aveva fornito il resoconto delle autorizzazioni già concesse alle Regioni: 33mila con il primo decreto a febbraio, 6.400 con un secondo provvedimento, altre 6.600 con il decreto di maggio. Totale: 46mila. E «dopo l’approvazione della legge sull’immigrazione - ha assicurato Maroni - si potrà intervenire ancora, se necessario, per ampliare le quote».

Ma, alla Coldiretti, la promessa non è bastata. Bedoni ha chiesto al ministro di concedere subito altre 13mila autorizzazioni e di concentrarle nelle Regioni meridionali, dove, a suo giudizio, sono a rischio le raccolte di frutta, ortaggi, uva e olive. Bedoni ha anche diffuso una tabella con i permessi finora rilasciati Regione per Regione: più della metà (24mila) delle 46mila autorizzazioni riguardano il Trentino Alto Adige, 6mila il Veneto, 3600 l’Emilia Romagna, mentre in Campania ne sono state concesse 753 (esattamente come in Basilicata). Sempre ieri, si è presentato a Montecitorio anche Guidalberto Guidi, vicepresidente di Confindustria, per parlare di immigrazione con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e con il sottosegretario, Alfredo Mantovano. «C’è un problema con gli extracomunitari - ha detto Guidi - e abbiamo bisogno di gente».

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