ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:        Pag.     )
Mercoledì, 6 Aprile 2005

 

 

  

 «Con Bassolino per l’asse del nuovo Sud»


 

Bari

DALL'INVIATO GIGI DI FIORE Terlizzi. Il giorno del suo successo sancito anche dai dati ufficiali, è nel suo paese natale, in provincia di Bari. Nichita Vendola detto Nichi, nuovo presidente della Regione Puglia, è a Terlizzi, circondato da collaboratori e familiari: i due fratelli, la mamma Antonietta, il padre Francesco. È stanco, ma felice, mentre continuano ad arrivare decine e decine di telefonate da ogni parte d'Italia: politici, magistrati, vescovi, amici e gente comune. Ha un sorriso per tutti, anche se, a caldo, aveva avuto un moto di stizza sul «fango» che gli era stato gettato addosso negli ultimi giorni di campagna elettorale.

Cosa esprimevano quelle sue parole così dure: rabbia, risentimento, tensione allentata? «Era semplicemente uno sfogo, dopo che, negli ultimi giorni di campagna elettorale, c'è stato chi ha fatto piangere i miei genitori. Sono stati distribuiti volantini, pubblicati articoli, nel tentativo di riversarmi addosso uno tsunami di diffamazione. Proprio mentre si piangeva il Papa». Con chi se l'è presa, in particolare? «Con il sottosegretario Alfredo Mantovano, autore di un deprecabile articolo. Se il centrodestra ha perso, è anche perchè è passato dalle alte strategie politiche di Pinuccio Tatarella a questi mezzucci». Tutto questo è alle spalle, ora sembra che la rabbia le sia passata... «Certo, ora c'è la gioia e la consapevolezza di una vittoria, come ho detto, tra le più imprevedibili». Sente il peso di essere il primo governatore di Rifondazione comunista, dopo tanti anni di predominio del centrodestra? «Ne avverto tutta la responsabilità, conoscendo bene quali sono i miei limiti, ma anche consapevole di possedere una grande volontà di riuscire a lavorare con impegno». Ha già pensato alla sua squadra? «Di certo avrà un ruolo fondamentale Francesco Boccia, che fu mio antagonista alle primarie. Top secret per gli altri. Cercherò di rispettare le volontà dei partiti, equilibrandole con scelte di competenza e affidabilità politica in un quadro di grande respiro culturale».

Quanto ha pesato l'onda lunga dei successi del centrosinistra alle comunali dello scorso anno? «Nella politica e nella società pugliese si sono verificati tanti piccoli terremoti. Dalla grande rivolta popolare contro il piano ospedaliero regionale, allo smontaggio di simboli del potere di centrodestra ai Comuni di Bari e Foggia. Tutto ciò ha prodotto grandi energie, che si sono sbloccate nel voto di questi giorni». Il Mezzogiorno è ormai roccaforte del centro sinistra? «È tornata la grande questione meridionale, per politiche che hanno dimenticato quest'area dell'Italia. Bisogna riconiugare libertà e solidarietà, economia ed ecologia. Su questo, credo che con Antonio Bassolino, mio punto di riferimento da cui ho molto da imparare, ci sentiremo presto per riprendere un'idea nata a Napoli». Di che si tratta? «Alla convention della Margherita cominciammo a ipotizzare un patto tra regioni meridionali. Quel patto ora è possibile. Tra Puglia e Campania nascerà un asse strategico forte.

La linea Bari-Napoli sarà l'architrave di politiche unitarie su un'area che si affaccia sui mari, grandi sbocchi dei commerci e delle relazioni con le economie asiatiche in crescita». Chi le è stato più vicino in campagna elettorale? «Romano Prodi ha sostenuto da sempre la mia candidatura. Ma, dopo la solitudine nelle primarie, tutto il centrosinistra mi è stato accanto». Lei ha dichiarato a caldo di voler dedicare la vittoria ad una disabile, che si vide negare la pensione di invalidità. È la politica dal volto umano? «Ho sempre unito politica a società e vita. Ovunque sono andato, c'ero già stato in momenti diversi dalla campagna elettorale. In 33 anni di militanza, ho sempre vissuto l'impegno politico come contatto sociale». In segno di lutto, ha rinviato a sabato i suoi festeggiamenti, dopo i funerali del Papa. Cosa farà in questi giorni? «Spero di poter andare a pregare vicino Lecce sulla tomba di don Tonino Bello, mio maestro spirituale alla Pax Christi. Poi, vorrei partecipare ai funerali del Papa. Soltanto dopo queste giornate di lutto, potremo pensare alla festa in piazza Libertà a Bari».


    

 

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