ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:    Pag.   )
Venerdi' 6 Settembre 2002

m.p.m.



OGGI IN CONSIGLIO DEI MINISTRI IL DECRETO MARONI SULLA SANATORIA

Immigrati, scontro aperto tra la Lega e gli alleati



 

Ne hanno parlato per tutto il pomeriggio, riunione su riunione, per concludere che non era possibile raggiungere l’accordo su un testo definitivo. E allora, oggi, quando il consiglio dei ministri tornerà a riunirsi a Palazzo Chigi il responsabile del Welfare, Roberto Maroni, metterà sul tavolo un testo aperto. Sulla regolarizzazione dei lavoratori stranieri sarà il governo al gran completo a confrontarsi e probabilmente a scontrarsi. Con la Lega, da una parte, a insistere perché sia consentita la regolarizzazione soltanto di quegli immigrati che hanno un contratto a tempo indeterminato; e l’Udc e An, dall’altra, a spingere per una soluzione meno drastica e irrealistica. Vale a dire, sbarramento sì, ma che sia a un anno. E così oggi sarà durante la seduta plenaria del governo che si fisseranno i paletti sul secondo capitolo dell’immigrazione. Ieri, si è cercato in tutti i modi di arrivare a un testo più completo.

Ne ha parlato a lungo il vicepremier Gianfranco Fini con il ministro Rocco Buttiglione, che ha manifestato tutte le riserve e le perplessità della sua parte politica di fronte a quella richiesta della Lega definita «irrealistica». Poi, nell’ufficio del vicepresidente del Consiglio sono entrati il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano e il ministro Carlo Giovanardi. Dice Bruno Tabacci, presidente della commissione Attività produttive della Camera, da sempre su un fronte opposto alla Lega: «La soluzione prospettata dal ministro Maroni (e sostenuta anche dal premier Silvio Berlusconi, ndr.) non esiste.
È una strada non praticabile. L’unica soluzione è consentire la regolarizzazione anche a fronte di contratti di lavoro di 12 mesi, tanto più che la legge Fini-Bossi fissa proprio a un anno il controllo per il rinnovo del permesso di soggiorno nel caso di contratti a tempo determinato». Aggiunge il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Giovanardi: «Nell’intesa siglata a suo tempo non c’era alcun riferimento al tempo indeterminato».Come dire, i patti sono patti e non si ammettono libere interpretazioni.

Esattamente quanto aveva già sottolineato nei giorni scorsi Rocco Buttiglione, il quale è tornato ieri a chiedere «più rispetto» da parte della Lega. «C’è un abisso tra quello che si dice al bar Padania e quello che chiedono gli imprenditori e i giovani che cercano lavoro. Bisogna affrontare il problema avendo l’orecchio alla realtà e non alle rappresentazioni demagogiche». Si vedrà oggi che cosa uscirà dal cilindro del consiglio dei ministri. Nessun problema, invece, sulle cifre da versare per la regolarizzazione: se per colf e badanti erano 290 euro più 40 di spese postali, nel caso di lavoratori subordinati la cifra è di 700 euro più altri 100.


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