ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su il mattino di Padova (Sezione: PRIMO PIANO Pag. ) |
Mercoledì 18 giugno 2003 |
di Paolo Baron E' allarme dopo i dati diramati dal Ministero dell'Interno: i colpi agli istituti bancari sono aumentati del 22 per cento rispetto al 2002 Furti e rapine, Padova città da record
PADOVA. E' in preoccupante crescita il numero delle rapine e dei furti commessi a Padova e provincia negli ultimi mesi: lo si evince dai dati diramati a Montecitorio dal Ministero degli Interni. La città del Santo, dunque, sta diventando ogni giorno più indifesa. Il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, ieri, ha risposto in aula ad un'interrogazione scritta dell'onorevole diessino Piero Ruzzante, che aveva chiesto lumi «sui diversi episodi di criminalità verificatisi recentemente a Padova». E ne è uscito un quadro a tinte fosche, nonostante anche sul fronte della prevenzione i risultati non manchino. La carenza di personale denunciata dai sindacati di polizia, il fronte caldo di via Anelli, l'emergenza clandestini, il traffico di droga che ha in Padova un centro nevralgico di spaccio e smistamento verso altre province: questi sono solo alcuni dei problemi che affliggono la città, tamponati spesso più con la buona volontà e il senso del dovere degli uomini in divisa che grazie ad una macchina che può contare su strumenti quantomento adeguati alla prevenzione e alla repressione del crimine. Ed è per questo che a preoccupare di più è soprattutto l'incremento dei reati tentati o andati a segno. Una spia che il meccanismo ha qualche falla. Comprendendo tutta la provincia, infatti, i furti denunciati sono passati dai 19.465 del 2001 ai 22.693 del 2002 con un aumento del 16%, mentre le rapine hanno segnato un picco del +68% passando dalle 290 del 2001 alle 489 del 2002. Non bastasse, solo nei primi quattro mesi di quest'anno si è poi registrato un incremento del 22%, il che fa prevedere che alla fine dei dodici mesi si potrebbe toccare un nuovo record negativo. Colpi in banca, spaccate ai danni di negozi, rapine con siringhe, furti nei capannoni, d'auto e moto, scippi: non passa giorno che la microcriminalità metta a dura prova le forze dell'ordine già duramente impegnate in via Anelli. Episodi questi (buona parte resta addebitata ad ingnoti) che tendono a diffondere una sgradevole sensazione di insicurezza fra la gente, sempre più indifesa e barricata in casa. Solo nell'ultimo mese, tanto per fare un esempio, i colpi agli istituti bancari si sono susseguiti con una cadenza quasi giornaliera. Senza contare che la scorsa settimana si è registrato il quarto omicidio in via Valeri, dov'è morta una tossicodipendente uccisa a calci e pugni. (Il sottosegretario ne ha contati cinque, aggiungendo il cadavere trovato in un cassonetto a Ponte di Brenta). Nel frattempo, fanno da contraltare a questi dati, quelli registrati sul fronte del contrasto alla criminalità. Il sottosegretario, sempre ieri, ha spiegato che nei primi quattro mesi del 2003 sono state denunciate 2.851 persone a fronte delle 2.557 dello stesso periodo dello scorso anno (+11,5%) e ne sono state arrestate 614 a fronte di 517 (+18,8%). Con un aumento anche il numero di persone identificate 118.105 (+8,7% rispetto all'anno precedente). In merito al traffico di droga, invece, in città «le operazioni svolte hanno messo in luce il consistente coinvolgimento di extracomunitari - ha spiegato il Mantovano in aula - specialmente di nazionalità marocchina, nigeriana, tunisina, e albanese». Alla fine dello scorso maggio le persone denunciate erano 163, nel corso di 80 operazioni antidroga. «E i dati relativi alla fine del 2002 - ha spiegato ancora - evidenziano un forte aumento anche della quantità complessiva di sostanze stupefacenti sequestrate, che è stata di oltre 302 chilogrammi, a fronte dei 212 del 2001, in gran parte dovuto all'aumento dei sequestri di hashish e marijuana». Dal primo gennaio al 30 aprile sono stati impiegati per potenziare la sicurezza del territorio 376 equipaggi del reparto operazione crimine veneto della Polizia di stato, e contingenti dei battaglioni mobili dei Carabinieri di Lombardia, Puglia e Toscana. Mantovano ha infine ricordato che è iniziata anche a Padova la sperimentazione del poliziotto di quartiere e che «per quanto riguarda la Polizia è in programma la costituzione di un nuovo ufficio territoriale in via D'Avanzo, ed è già stato individuato un contigente di venti unità che costituirà l'organico del nuovo ufficio».
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