ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO (Sezione: ) |
Venerdì 14 Novembre 2003 |
di ANNA MARIA SERSALE Il Consiglio dei ministri vara il disegno di legge Fini. Protesta l’opposizione: «Un ritorno al passato». I radicali: così scoppieranno le prigioni Droga, sarà reato avere più di 10 spinelli
ROMA - Droga, linea dura del governo. Il Consiglio dei ministri ha detto «sì» al disegno di legge firmato dal vicepremier Gianfranco Fini che cancella «la distinzione tra droghe leggere e pesanti» ed introduce sanzioni severe anche per chi fuma lo spinello. «La “leggerezza” delle sostanze non esiste - afferma Fini -. I derivati della cannabis sono cambiati. Lo spinello, che fino a dieci anni fa aveva un principio attivo che non superava l’1,5%, oggi supera anche il 15% moltiplicando i suoi effetti devastanti». La maggioranza esulta. In particolare soddisfatto il ministro della Salute Girolamo Sirchia. Mentre il Centro sinistra insorge contro la riforma: è «proibizionista», «repressiva», «assurda». Divise le Comunità terapeutiche. Dunque, mentre Palazzo Chigi dice «sì» al disegno di legge i partiti di opposizione accusano il Governo di far «tornare l’Italia al Medioevo». Radicali, Ds, Verdi e Rifondazione affermano che così verranno «puniti i tossicodipendenti, più che gli spacciatori» e che «le carceri scoppieranno». L’altra novità più significativa è l’equiparazione tra consumo e spaccio. Fino ad ora la punibilità scattava solo nel secondo caso. Cambiano le regole. «Il nuovo articolo 72 - sottolinea Fini - vieta sempre e comunque l’uso di sostanze stupefacenti». Viene perciò reintrodotta la «punizione» anche per la «sola detenzione di droga». Saranno poi i quantitativi delle sostanze, anzi dei principi attivi delle sostanze, a determinare la linea di confine tra sanzioni amministrative e sanzioni penali. Il tetto dei principi attivi è il seguente: fino a 500 milligrammi per la cocaina, fino a 300 mg per e droghe sintetiche (ecstasy e pasticche), 200 milligrammi per l’eroina, 0,05 mg per l’Lsd, 250 per la cannabis e 200 mg per morfina e oppio. Al di sopra di queste quantità di principio attivo scattano le sanzioni penali, al di sotto quelle amministrative. Peraltro, fa notare il vice presidente del Consiglio, le «quantità massime sono alte», tanto da non poter dire che «basta uno spinello per finire in galera». Il consumo, comunque, viene sempre punito. Ma 250 milligrammi di principio attivo nel caso di marjuana o hashish a che cosa equivalgono? Uno spinello? Due spinelli? «Dipende - spiega il prefetto Pietro Soggiu, capo del Dipartimento antidroga voluto da Fini - Dipende dalla quantità di principio attivo contenuto nella cannabis, che da anni è diventata molto più forte. In media, abbiamo calcolato che la “soglia” oltre la quale scattano le sanzioni penali è di dieci spinelli». Quali saranno le sanzioni penali? Seguiranno criteri di gradualità. Per le ipotesi meno gravi, resta il fatto di lieve entità, che prevede una pena da uno a sei anni di reclusione. Se questa soglia viene superata, se il quantitativo che viene trovato è di molto superiore alla soglia indicata, allora scatta il carcere da 6 a 20 anni. «Però attenzione - sostiene Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno - la pena detentiva nel caso della lieve entità viene sospesa se la persona accetta di fare un percorso di recupero. Anche per chi ha violato la legge in modo più serio c’è un’alternativa al carcere». Tra le sanzioni amministrative, invece, c’è il ritiro della patente, del porto d'armi, del passaporto, del permesso di soggiorno. Nei casi di recidiva, o se il soggetto ha condanne anche non definitive per altri reati, si possono applicare misure più incisive, per la durata massima di due anni: obbligo di firma, divieto di condurre veicoli a motore, divieto di allontanarsi dal comune di residenza.Nel caso in cui, per un fatto di lieve entità, il soggetto non intende seguire un programma terapeutico e ha già usufruito della sospensione della pena, invece di andare in carcere potrà svolgere un lavoro di pubblica utilità. L’altro intervento è sulla classificazione degli stupefacenti. Vengono definiti nuovi criteri per le tabelle dei prodotti, suddividendo gli stupefacenti in due gruppi: «sostanze d’abuso» da un lato e «medicinali preparati con l’impiego di sostanze stupefacenti e psicotrope» dall’altro. Con questa revisione vengono dichiarate fuorilegge anche le “smart drugs”, le droghe furbe. Che, come nel caso della “salvia divinorum”, secondo alcuni studiosi hanno effetti paragonabili all’Lsd. Queste sostanze, sull’esempio dell’Olanda, vengono vendute liberamente anche da noi in una serie di negozi sorti da poco. Infine alle Comunità viene data la possibilità di «certificare» la dipendenza e di «predisporre» il piano terapeutico.
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