Il Centro Studi Polizia di Stato di Fermo, non chiude, ma sarà
riconvertito in un centro polifunzionale di eccellenza aperto alle realtà
locali. Questo è il progetto del Fondo di Assistenza a cui la struttura di
via Italia appartiene. Per ora il Centro continuerà a svolgere il ruolo di
convitto per i giovani che sono stati già ammessi e lo stanno
frequentando, fino alla conclusione del ciclo di studi intrapreso da
ciascuno. Tutto questo è stato comunicato, ieri, dal sottosegretario all'
Interno Alfredo Mantovano, attraverso una nota del suo dicastero, al
consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Franca Romagnoli che aveva
chiesto, spiegazioni in merito. La stessa missiva l'ha ricevuta il sindaco
di Fermo, Saturnino Di Ruscio.
Quest'anno, dunque, in via eccezionale,
sono stati riammessi al Centro Studi giovani bocciati, nonostante il
regolamento ne preveda l'allontanamento. Per l'anno scolastico 2003-2004,
comunque, non è stato bandito il concorso per l'ammissione di nuovi
studenti, perché si sarebbe in attesa di interventi di ristrutturazione di
notevoli dimensioni finanziati dalla regione Marche con i fondi stanziati
per il terremoto. In alternativa è stata offerta l'opportunità ai figli ed
agli orfani degli appartenenti alla Polizia di Stato di accedere (con
costi a carico del servizio Assistenza) secondo le esigenze a numerosi
altri convitti selezionati a livello nazionale. Il complesso, dunque, non
verrà chiuso ma si accinge a diventare una struttura di servizio per la
collettività del Fermano.
Si sono già concluse: una convenzione con il
Comune di Fermo per l'utilizzo delle strutture sportive e del verde,
nonché di alcuni locali per la creazione di un Centro Socio-educativo per
disabili; una convenzione con il Centro Danza Marchigiana per la locazione
di un settore da adibire ad Accademia di danza; il completamento della
sala conferenza per l'utilizzo della struttura in qualità di Centro
convegni; accordi con le Università di Macerata ed Ancona per ospitare
studenti universitari. Alcune stanze saranno riservate per alloggiare
studenti figli di dipendenti della Polizia di Stato. Il Centro Studi,
perciò, diventerà un convitto non solo per i giovani che frequenteranno la
scuola media inferiore e superiore, ma anche per gli studenti
universitari.