di ANTONIO DE FLORIO Il Viminale: su 700 mila
domande regolarizzati in 550 mila. Prese le impronte a 600 mila persone,
mentre 50 mila non si sono presentate
«Immigrati, sanatoria
all’80% per colf e operai»
Mantovano: a rilento
Roma e Milano, ma con i lavoratori interinali finiremo entro l’anno
ROMA - Sono poco più di
550.000 colf, badanti e operai che finora sono stati regolarizzati
dall’entrata in vigore della legge ”Bossi-Fini” e l’obiettivo di
completare entro fine anno la sanatoria con altri 150.000 permessi di
soggiorno dovrebbe essere conseguito. È questo l’unico dato che forniscono
al Viminale, mentre un’indagine pubblicata dal ”Sole 24 ore” rivela che
nelle grandi città come Roma e Milano sono state evase poco più della metà
delle domande. Nella capitale su 108.337 richieste di regolarizzazione
58.000 (il 53,5%) si sono concluse, secondo lo studio, con la firma del
contratto di lavoro, il rilascio del permesso di soggiorno e la raccolta
delle impronte digitali: da qui a dicembre ne resteranno da evadere
50.337. «Non vogliamo fornire dati parziali - dice il prefetto Achille
Serra - di sicuro completeremo il lavoro entro la fine dell’anno». A
Milano le pratiche viaggiano più o meno alla stessa velocità: soltanto il
55,1% degli immigrati ha tagliato il traguardo della sanatoria e sono
41.000 gli stranieri in attesa della firma del contratto e del rilascio
del permesso. In prefettura dicono: «Soltanto al Viminale sono autorizzati
a fornire i dati parziali». Nelle città più piccole invece, secondo
l’indagine, gli sportelli delle prefetture sono stati più celeri. A
Vicenza sono stati sanati tutti gli stranieri che avevano presentato la
domanda (10.814), a Padova sono a quota 94,7%, a Genova 92,1%, a Torino
82,2% mentre Firenze, Bologna e Napoli sono più vicine alla capitale, come
percentuali di pratiche evase. «Sarà il ministro Pisanu a fornire
tutti i dati della regolarizzazione - dice il sottosegretario all’Interno
Alfredo Mantovano - comunque siamo a buon punto: in tutt’Italia l’80%
delle pratiche sono state evase e sono circa 600.000 gli stranieri a cui
sono state rilevate le impronte digitali». Dai 50 ai 70.000 (su
700.000) sono gli extracomunitari che non si sono presentati alle
prefetture dopo la convocazione. Le ragioni possono esssere diverse: ci
sono quelli che hanno cambiato indirizzo, quelli che hanno perso il datore
di lavoro o quelli che hanno presentato la domanda con dati falsi per
poter usufuire del tagliandino che consente di restare in Italia fino al
completamento della sanatoria. Ma c’è anche chi è stato truffato. È
successo a Verona, dove sono state scoperte un centinaio di pratiche
false, curate da un consulente del lavoro, che, dietro il pagamento di
1.700-2000 euro, aveva presentato le domande. A una quarantina di
immigrati che ha denunciato la truffa la questura ha concesso un permesso
di sei mesi per poter trovare un datore di lavoro vero. Ma le grandi
città ce la faranno a regolarizzare tutti gli immigrati che hanno
presentato domanda? «Indubbiamente i grossi centri - risponde il
sottosegretario Mantovano - hanno incontrato maggiori difficoltà. Roma e
Milano hanno avuto il record delle richieste. Noi contiamo di farcela lo
stesso, perché i 1.500 lavoratori interinali assunti per tutta
l’operazione man mano che termineranno il loro lavoro nelle città più
piccole saranno spostati nei centri più grandi con il maggior numero di
pratiche inevase. L’obiettivo di concludere il 31 dicembre sarà
rispettato: se dovessero esserci code, saranno code marginali». E dal
primo gennaio per gli immigrati usciti dall’illegalità scatterà la
possibilità dei ricongiungimenti familiari. Già sono state presentate
molte domande nelle questure. Saranno sufficienti sei mesi di lavoro
regolare e il reddito minimo e l’extracomunitario potrà essere raggiunto
dal coniuge e dai figli.
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