ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:  Cronache Italiane      Pag.   10  )
Mercoledì 3 settembre 2003

di CARLO MERCURI

Dopo le proposte del generale Liberati interviene il numero due del Viminale: «C'è un disegno approvato dal Consiglio dei ministri»

Mantovano: « Si ai portieri-vigilantes»

Il sottosegretario all'Interno: vestiranno un'informe e collaboreranno con le Forze di Polizia


ROMA - Le proposte del generale Liberati sono una "provocazione", dice il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. "Una provocazione positiva, che invita al dialogo. Bisogna vederne il lato buono", sostiene.

Il generale dei carabinieri Serafino Liberati aveva proposto di defiscalizzare i contributi che ogni condominio versa ai propri portieri, con lo scopo di aumentare la sicurezza. Più portieri negli stabili più sicurezza, era stata la sua equazione. Parimenti il generale aveva ipotizzato di non far pagare le tasse per un anno a chi avesse aiutato le Forze di Polizia ad arrestare, con la propria testimonianza, l'autore di uno scippo. Mantovano distingue: "Alla questione dei portieri - dice - il Governo ha già pensato. Nel maggio scorso è stato approvato dal Consiglio dei ministri un disegno di legge dal titolo chiaro: "Disposizioni in materia di sicurezza sussidiaria".

Sicurezza sussidiaria non significa sicurezza di secondo ordine. Significa mettere gli Istituti di vigilanza privata nelle condizioni di contribuire al processo di sicurezza nazionale su un piano di assoluta e pari dignità con le Forze dell'Ordine. Questo disegno di legge - continua il sottosegretario - ha tre norme che riguardano i portieri, che il legislatore chiama "custodi abilitati". Gli Istituti di vigilanza potranno formare e addestrare i propri portieri, così come fanno con le guardie giurate, e metterli a disposizione degli stabili o dei complessi di stabili che ne facessero richiesta. I portieri vestiranno un uniforme approvata dal Prefetto, dovranno essere in possesso dei giusti requisiti e avranno l'obbligo di riferire ogni circostanza utile all'autorità di Pubblica sicurezza. Ciò non cancella, tuttavia, il portiere "privato", quello che offre autonomamente i propri servizi a un condominio. Certo - dice ancora Mantovano - il legislatore non ha pensato a defiscalizzare, come propone il generale Liberati, gli oneri per il condommio. Tuttavia quest'idea, che è interessante, dovrebbe essere estesa per par condicio a tutti gli operatori che si avvalessero dell'opera di un vigilante. Anche un commerciante che utilizza una guardia giurata dovrebbè avere gli stessi benefici fiscali. Si aprirebbe un varco non minuscolo e non mi pare che, al momento, il progetto, sia compatibile con le finanze dello Stato".

Quanto all'altra proposta, quella della defiscalizzazione per i testimoni di uno scippo, Mantovano dice che "non è condivisibile. L'adempimento di un dovere civico - sostiene - non va remunerato. Semmai va sanzionato quando manca".

Infine c'è la terza ipotesi del generale: quella della necessità di istituire una banca dati nazionale del Dna, "per procedere più speditamente", come afferma, nella ricerca dell'autore di un crimine. Anche qui Mantovano è scettico: "Intanto - dice - in Europa l'unico Stato che ha una banca del Dna, e ancora in fase sperimentale, è la Gran Bretagna. La utilizzammo a che noi, in Italia, per qull'omicidio nella pineta di Livorno. I dati del Dna allora inchiodarono un uomo che invece aveva un alibi di ferro: era in carcere al mometo dell'assassinio.

Insomma la fase sperimentale deve fa re ancora un bel po' di strada. E poi - continua il sottosegretario - vorrei capire se la proposta riguarda tutti i cittadini o solo gli autori di crimini. Giacché - dice ancora Mantovano - prelevare cellule del corpo da cui ricavare il codice genetico non è facile. Non è come rilevare le impronte digitali. E' un'operazione in cui c'è invasività fisica, che può confliggere con la salvaguardia dei diritti d la persona".


    

 

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