ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Messaggero Veneto Lunedì 4 febbraio 2002

Sandra Miglioretti



Monfalcone senza commissario


Botta e risposta alla Camera anche tra il sottosegretario all’interno, Mantovano, e il deputato diessino Alessandro Maran, autore di un paio di interrogazioni sul ritiro di forze dell’ordine e di mezzi dal confine goriziano con la Slovenia. «In materia di immigrazione clandestina non vi è stato alcun calo di attenzione», ha assicurato Mantovano. Si è parlato anche del commissariato di Ps di Monfalcone che è senza dirigente. «Il funzionario di quell’ufficio, il 13 ottobre è stato trasferito per l’incompatibilità creatasi dopo la sua candidatura alle amministrative di Monfalcone», ha spiegato il sottosegretario. «L’assegnazione di un nuovo dirigente avverrà appena possibile». Maran ha preso atto del chiarimento anche sulle misure anti-immigrazione e ha commentato: «Meno male che il governo comincia a capire che le esibizioni muscolari sono buone, forse, per la propaganda elettorale, ma che non risolvono i problemi». «La strada obbligata per contrastare efficacemente l’immigrazione clandestina – ha aggiunto – non è quella di innalzare una rete da Muggia a Tarvisio (come vorrebbe Bossi) ma di collaborare con le autorità slovene stipulando più accordi in materia di riammissione e di pattugliamento misto».

Caso Loncaric – «Scarcerando il capo dei mercanti di clandestini, Josip Loncaric, la Slovenia ha dimostrato di essere ben lontana da quella maturità in materia di giustizia, propedeutica all’ingresso nell’Unione europea». Il senatore forzista Giulio Camber si è rivolto a Berlusconi e a mezzo governo perchè attivino iniziative diplomatiche. «Quelle scelte giudiziarie – protesta – avranno ricadute negative per i cittadini della regione, in particolare di Trieste e Gorizia, aree di transito dei clandestini gestiti dal boss». Camber sollecita anche maggiori misure di protezione per il «pool antipasseur», creato da Federico Frezza. «Recentemente – ricorda – è emerso che l’organizzazione di Loncaric stava preparando a Trieste proprio un attentato contro il pm Frezza».

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