ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Martedì 12 novembre 2002 |
di CORRADO GIUSTINIANI Sanatoria, nel Lazio record di domande ROMA - La lunga corsa alla regolarizzazione dei lavoratori clandestini si è conclusa ieri sera, alle 21, in alcuni uffici postali. Si è sfiorato il tetto delle 600.000 domande, con lieve prevalenza, secondo il Viminale, di operai da far emergere dal nero rispetto a colf e badanti, ma solo oggi, saranno forniti i dati ufficiali.
È la più grande sanatoria di cittadini extracomunitari mai verificatasi in Italia. Nella precedente, in coincidenza dell’entrata in vigore della Turco-Napolitano del ’98, le richieste erano state in tutto 250.000, delle quali 215.000 accolte.
Il numero delle domande, comunque, non corrisponderà a quello dei lavoratori per i quali è stata avviata la procedura di permesso di soggiorno nel nostro Paese. Per le colf (quelle a ore) infatti la legge prevede la possibilità di più contratti di lavoro, e quindi in capo a una stessa persona ci possono essere più domande di sanatoria. A questi casi, che nessuna fonte ufficiale ha per ora quantificato, si aggiungono poi quelli riguardanti le pratiche irregolari che non verranno accettate (si stima intorno al 20/30 per cento).
Tra le regioni è la Lombardia a detenere il primato delle richieste (circa 130.000 kit spediti), dove più del 60% riguarda gli operai delle imprese. Roma invece si conferma capitale delle colf da regolarizzare: sono circa 90 mila sulle 100.000 di tutto il Lazio. Sul fronte dei lavoratori subordinati, la Coldiretti ha annunciato quindicimila extracomunitari da mettere in regola.
La sanatoria che si è svolta negli ultimi due mesi si è rivelata un buon affare per l’Inps e per le Poste. L’ente previdenziale ha finora incassato 371 milioni (più di settecento miliardi di vecchie lire): per ciascuna colf o badante era previsto un versamemento di 290 euro (tre mesi di contributi forfettizzati) e di 700 per ogni operaio.
Sicuramente le nuove risorse finanziarie affluite grazie alla legge Bossi-Fini andranno a rimpinguare la liquidità del fondo pensioni dei lavoratori dipendenti (Flpd), e quindi di fatto a partecipare alle spese per il pagamento delle pensioni in corso. Le Poste che hanno gestito la distribuzione dei kit, la spedizione e l’informatizzazione delle domande hanno incassato 39 milioni di euro.
Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, che Fini ha definito «lo zio della legge sull’immigrazione», dice: «Il bilancio di quella che, non mi stanco di ribadire, non è una sanatoria, è estremamente positivo. La risposta dei datori di lavoro è stata amplissima ed ha avuto un'accelerazione negli ultimi giorni». Di tutt’altro parere è il responsabile per le politiche migratorie dei Ds, Giulio Calvisi: «Quasi seicentomila persone da regolarizzare, per Bossi sono un bel rospo da ingoiare».
Il presidente delle Acli Luigi Bobba rilancia: «Nel paese delle proroghe, non ci starebbe male anche una proroga per i termini della sanatoria dei lavoratori extracomunitari. Visto che si fanno proroghe su quasi tutto, non mi scandalizzerei se venisse scelta questa strada per tentare di risolvere i problemi lasciati ancora aperti dalla legge Bossi-Fini».
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