ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO (Sezione: Pag. ) |
Mercoledì 5 Marzo 2003 |
di ROSANNA SANTORO IL SUMMIT AL VIMINALE Pisanu: «Mantenere alta la guardia»
ROMA - I rischi di «una nuova offensiva terroristica» sono alti. La sparatoria sul treno, l'arresto di Nadia Desdemona Lioce e Mario Galesi, lo dimostrano. Per questo è necessario «tenere alta la guardia, intensificando l'azione di intelligence e le investigazioni preventive». Questa l’analisi del ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, al termine del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza. E il titolare del Viminale ha ribadito che si apre «uno spiraglio importante nelle indagini per gli omicidi Biagi e D'Antona», legato al materiale sequestrato ai due br e alla possibilità di comparare il loro Dna con quello degli assassini dei giuslavoristi. Era affollato il Comitato, cui hanno partecipato, con Pisanu, il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, il capo della polizia Gianni De Gennaro, il comandate dei carabinieri Guido Bellini, quello della Guardia di finanza Alberto Zignani, il segretario del Cesis Fernando Masone, il direttore del Sisde Mario Mori, il direttore del Sismi Niccolò Pollari e il responsabile dell'amministrazione penitenziaria, Giovanni Tinebra. Gran parte della riunione è stata dedicata alla relazione di De Gennaro, ricca di particolari sulla sparatoria e anche sulle ricerche di due possibili complici dei terroristi sgusciati dal treno dopo la fermata a Castiglion Fiorentino. De Gennaro ha confermato che il nucleo di terroristi di cui fanno parte i due br è quantitativamente esiguo. Da qui l'importanza del loro arresto. Ha poi parlato degli elementi emersi finora dall'esame, affidato all’Ucigos, del materiale che Lioce e Galesi avevano con sè, soprattutto di floppy-disk e palmari. E l’errore di viagggiare con cose tanto delicate, fanno notare in ambienti investigativi, dimostra pure l'imprudenza delle nuove leve delle Br, rispetto al rigore che caratterizzava i vecchi brigatisti. Dagli stessi documenti potrebbe inoltre scaturire il perché del viaggio, verso quello che, più passa il tempo, e più prende la forma di un sopralluogo per la preparazione di un attentato o di una rapina per l’autofinanziamento. Non a caso la riunione è stata convocata alla vigilia della relazione che il ministro farà oggi al Senato. Un testo che ha messo a punto fino a tarda sera, sulla base degli elementi forniti da De Gennaro e dell'analisi dei vertici dell'Intelligence. Dopo aver ricostruito i tragici momenti sul treno, spiegherà a Palazzo Madama i motivi dell'allarme. E richiamerà l'importanza dell'unità della politica nella lotta al terrorismo, oltre alla necessità che polizia e carabinieri collaborino nel rispetto del lavoro della magistratura.
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