ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO (Sezione: Pag. ) |
Giovedì 6 Marzo 2003 |
di MONICA DI FABIO Dal convegno della Cia l’appello al governo per aumentare il numero di lavoratori stagionali «Più stranieri per l’agricoltura»
Gli immigrati, una risorsa per l’agricoltura. Soprattutto per quella pontina che cerca disperatamente manodopera, anche fra gli italiani, ma che trova risposte e presenze, dicono le associazioni di categoria, soprattutto fra gli extracomunitari. Una realtà affrontata dal convegno della Confederazione italiana agricoltori tenutasi ieri al palacultura, presente il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. Convegno nato per "allargare" il numero di lavoratori stranieri stagionali attribuito alla regione dal decreto di programmazione dei flussi migratori: solo 635 per tutto il Lazio! E tale istanza una breccia sembrerebbe averla prodotta a livello governativo, con l’impegno di Mantovano a conoscere meglio il fenomeno. Pronta a cogliere l’occasione la Cia: «La programmazione colturale - ha esordito il presidente provinciale Luca Targa - è fondamentale nel lavoro delle aziende agricole, per alcune addirittura "vitale" e non può essere stabilita senza conoscere davvero il numero di operatori che potranno essere usati nelle aziende». Istanza girata al vice ministro Mantovano, con la sollecitazione, anche, ad integrare la legge Bossi-Fini e la riforma del Lavoro firmata Maroni con un tassello di grande importanza: «Si può pensare al una flessibilità nel mondo agricolo, ma istituzionale, non affidata dunque alle agenzie di lavoro interinale - ha spiegato Targa - ma, considerato il peso della manodopera straniera nel settore, vanno ricomprese problematiche riferite ai lavoratori stranieri: dall’accoglienza, alla formazione, all’alloggio. Insomma, programmare, per non essere colti di sorpresa». Sostanzialmente d’accordo Mantovano: «La legge Bossi-Fini - ha detto - è una buona legge, dobbiamo procedere programmando i flussi, contrastando l’immigrazione clandestina e regolarizzando quanti sono in Italia per lavorare. Per capire il ruolo e l’importanza dei lavoratori stranieri, sta nascendo un Comitato interministeriale che dialogherà con enti e associazioni del territorio. Sarà in ogni provincia e raccoglierà dati e istanze, compreso l’ampliamento dei flussi». E per dare un esempio concreto di operatività, il sottosegretario è stato accolto dal Prefetto La Rosa nell’ufficio dove arrivano le domande di regolarizzazione e a cui ha sollecitato l’evasione di tutte le richieste entro l’estate. Una sfida, lanciata anche dagli altri relatori del convegno, come Aly Baba Faye, della Cia nazionale e dal coordinatore del dossier statistico Caritas Franco Pittau, i quali sollecitando un processo di modernizzazione, hanno auspicato progetti seri da parte del Ministero. Come pure l’esecutore del decreto dei flussi, il direttore generale per l’immigrazione del ministero del Lavoro, Giuseppe Silveri, si è detto pronto ad "aggiustare il tiro" e a pensare integrazioni al decreto entro il 2003.
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